Se fossi davvero capace di scrivere, al posto di un blog farei un libro, e diventerei ricco.

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mercoledì 26 luglio 2023

Post n.128_ Il LaborAttorio 2023-2024 !

Ci siamo! 
Il LaborAttorio riparte, finalmente, ed era ora.. 
A parte i miei impegni come attore, mai fermi nonostante tutto (tutto, non basta un post per raccontarvi quale tutto, quindi accontentatevi), come sempre, la mia passione è quella della creatività laboratoriale, ed è lì che punto sempre le mie energie. 


Quest'anno collaboro con ARCI Romagna Cesena e Rimini, una realtà molto importante, e sono contento di questa nuova situazione; sono anche contento della bella sala che ho trovato, perfetta per il mio laboratorio, e soprattutto con una bella vista sulla colline verdi. 
L'energia gira per il verso giusto, cogliamola come viene. 
Vi aspetto, dunque, al LaborAttorio 2023-2024! 

Parole chiave del post: 
#laborattorio2324 #corsoteatro #attorezen #robertodizzia #passione #arte

giovedì 1 giugno 2023

Post n.127_ I Poeti di Via Margutta 3 - edizione 2023

Con immenso piacere, Vi annuncio la pubblicazione de "I Poeti di Via Margutta 3 - edizione 2023" contenente, fra gli altri, dieci miei brani.
La mia emozione corre sul filo dell’incredulità, soprattutto perché, al di là della scelta di pubblicarmi, lo staff tecnico di Dantebus mi ha dedicato una recensione a dir poco sorprendente.
Le parole scelte per decifrare il mio modo di scrivere hanno dipinto un quadro verosimile di come io stesso dipingo la realtà; e così, la recensione che mi son trovato fra le mani m’è parsa uno specchio dello specchio, molto intimo, e tutt’altro che superficiale.
Non mi resta altro che condividere con voi quanto citato da Dantebus sui miei scritti, non prima di lasciarvi alcuni link molto importanti…

Qui di seguito, trovate la pagina pubblicitaria dedicata agli stores sui quali è possibile acquistare il libro in formato Epub: CLICCA QUIPresto potrete acquistare anche la versione cartacea presso Amazon, vi terrò aggiornati.

APP Roberto D'IzziaScarica l’APP Roberto D’Izzia (clicca QUI , sull’immagine o cerca Roberto D'Izzia su Google Play): è uno spazio su cui pubblicherò, di tanto in tanto, le mie opere, e che potrai visionare con comodità (disponibile sia su dispositivi Android che Ios - Iphone ed Ipad -).

Se siete internauti, ma poco avvezzi ad usare il telefono,
Roberto D'Izzia_le opere
potrete comunque leggere le mie opere sul mio SITO personalizzato
(Clicca QUI o sull'immagine) 




Possedere l'alba_Roberto D'Izzia
Questa, invece, è una mia videopoesia,
precedentemente pubblicata da Dantebus
(clicca sul titolo o sull'immagine per vedere il video): 




La recensione

Introduzione all’autore
«Bisogna avere il caos dentro di sé
per partorire una stella danzante» (F. Nietzsche)

Una serie innumerevole di interessi e di competenze, con una particolare predilezione per l’arte teatrale, muove la camaleontica e rocambolesca poesia del versatile e poiedrico autore Roberto D’Izzia.
Accade, dunque, che il poesta scelta di condensare nei versi ogni cosa, trasformando la poesia in uno scrigno magico, in un variegato caleidoscopio d’energia, dove emozioni, visioni, pensieri, sogni, citazioni, allusioni, tradizioni, suggestioni, giochi di parole, convergono nella felice unione di ordine e caos che si fanno progressivamente armonia.

«[…] Ai freddi siderali e le distanze,
al moto perpetuo, calmo ed infinito
del tappeto spazio temporale;
alla luce
gioia di bimbi in festa
liberi di correre, 
e di toccare tutti gli angoli della casa,
al buio,
denso come marmellata, come vischio, 
nero come la notte senza fantasia.
Al silenzio,
morbida ovatta fra una materia e l’altra.
E che dire delle stelle,
e dei pianeti amanti muti senza speranza alcuna,
che le corteggiano, e le guardano […]. 
Pìcari feroci e furbeschi […]
rompono le proporzioni, 
[…] giocano la realtà.» (“Siderali”)

Ecco che, allora, sul palcoscenico della società odierna, infestato da mille voci, dove è arduo distinguere la verità dalla menzogna, il poeta è colui che riesce a fare silenzio e a cogliere la sostanza e l’essenza anche nell’effimero stridìo. Roberto, dunque, diviene “poeta zen”, laddove egli non si scompone difronte all’imprevedibile e variegato panta rei, ma con la sua arte squarcia il velo di Maya sino a vedere e sentire la voce dell’ineffabile, dello spirituale e dell’immenso.

«Tante voci.
Fra tante voci, ho udito una voce parlare; […]
più non mi parlano gli ipotetici dei
da quando vedo il sorriso dell’Universo
senza punti cardinali, […]
e l’infinito gioco delle realtà nascoste ai nostri pochi sensi.
Non veniva dalla mia specie, 
avrei riconosciuto l’effimero stridìo. […]
Da sotto i piedi,
mi pareva essere una voce sismica baritonale
limpida, lucida, autentica, 
come il ruggito d’un leone, […]
io sono centro liquido di metallo fuso,
e diamante
così bramiva 
io, antica massa, così massa da piegare spazio tempo
e trattenere oceani e lune a me, 
io, tellurica fonte di vita e d’energia,
io, unica a poter dare e togliere fiato nella galassia […].”
(“Una voce sismica baritonale”)


Parole chiave del post: 
#robertodizziascrittore #attorezen #autoreletterario #poesia #libri #poetidiviamargutta #dantebus #roma #letteratura #editoria #scritturacreativa #videopoesia #creatività #picsoftheday 

domenica 14 maggio 2023

Post n.126_ Storie Zen di Roberto D'Izzia: "L'abito rosso della ragazza"

Tre scalatori decisero di fare sosta presso una locanda ai piedi dei colli più alti, dopo aver affrontato una lunga traversata a piedi.
Una volta ordinato di che mangiare e bere, notarono subito una ragazza seduta al banco del bar, da sola, che indossava un lungo abito rosso; la ragazza era giovane, silenziosa, sola, e sembrava non aver nulla a che fare con l’ambiente circostante.
I tre, dunque, cominciarono a commentare sottovoce fra loro, esprimendo le più singolari ipotesi sull’identità della giovane donna.
Quando l’Oste cominciò a servirli, i tre gli posero varie domande sulla ragazza:
- scommetto che si tratta di una donna d’appuntamenti, e qui al primo piano ha la sua stanza: sei tu che prendi i soldi, vero? 
- smettila - diceva l’amico - non vedi che è una donna storpia, non sente nulla, e non capisce neanche quello che diciamo
 - per me, invece, è una ladra, e qui trova rifugio. Solo una ladra può permettersi un simile abito. Dai parla, tu sicuramente sai chi è quella ragazza, era già qui quando siamo arrivati
- Quando allevavo mia figlia - rispose l’Oste - le dicevo sempre che da grande l’avrei aiutata a seguire la strada suggerita da suo cuore, ed è così che, crescendo, quella bambina ha deciso di coltivare la passione per la danza. Prima che cali il sole passeranno a prenderla gli elementi della sua compagnia per il grande spettacolo che si tiene giù al paese, e lei attende l’esibizione per la quale si è preparata da più di un anno. 
Per fortuna, sente molto bene, ma crescendo ha affinato una tecnica speciale, che le permette di ascoltare solo le note del flauto e le corde del liuto.




Parole chiave del post
#attorezen #storiezen #robertodizzia #pregiudizi 

Post n.125_ Una nuova alba, un nuovo io

Il sapore di ogni nuova alba è speciale in misura di quanto siamo disposti a cambiare ogni giorno che passa.


Parole chiave del post:
#attorezen #robertodizzia #crescitapersonale #cambiamento #alba

Post n.124_ Volontà di ferro

Non preoccupatevi degli ostacoli; chi ha deciso di vedere il primo sole e stare con le piante, lo faccia. 
Se la volontà è integra, e i suoi pensieri sono retti, continuerà a farlo, anche se sta per affrontare un'intervento al cervello. 


Parole chiave del post: 
#attorezen #robertodizzia #volontà #alba #energia #crescitapersonale #cervello #epilessia #rettopensiero #mindfulness

Post n.123_ Il Narcisismo

Il Narcisismo è un motore che muove le intenzioni dell'Homo Sapiens, e che regola le relazioni sociali.
Fa bene? È salutare convivere col narcisismo che alimenta la nostra psiche?
Voi che ne pensate?
Segui i video di @robertodizzia_attorezen  sul teatro e sui temi fondamentali dell'esistenza, iscriviti al canale, lascia i tuoi commenti e condividi il video se ti è piaciuto ;) 

Parole chiave del post: 
#attorezen #narcisismo #crescitapersonale #robertodizzia #psicologia #consapevolezza #motivazione

martedì 2 maggio 2023

Post n.122_ Video Poesia DANTEBUS - Roberto D’Izzia “Possedere l’alba”

Miei cari lettori, 
in attesa di presentarvi alcune super sorprese poetiche - ma, come a volte accade, mi tocca tenervi sulle spine ancora un po’ - sono lieto di presentare una videopoesia che la Dantebus Edizioni ha pubblicato per me, e che ha per oggetto il mio brano intitolato “Possedere l’alba”.
Un componimento a cui tengo particolarmente, perché descrive il mio legame con l’alba, che rappresenta il mio nuovo io.
Il cambiamento avvenuto un giorno preciso, il 09 Luglio 2022, non sta tutto nella data che segna una nuova percezione dell’universo, ma in un lungo percorso, una vita intensa, che trova un senso laddove riesce a far parte del tutto, e sentire i primi raggi del sole non come una sfida aggressiva, ma come una dolce carezza.
Una poesia.
Dunque, ecco a voi Possedere l’alba in versione videopoesia.
Grazie a Dantebus Edizioni.

Parole chiave del post:
#robertodizziascrittore #poesia #dantebus #alba #illuminazione #universo #videopoesia #editore #cambiamento #colori #robertodizzia #attorezen

giovedì 30 marzo 2023

Post n.121_ Non violenza - messaggio n.3 - Bullismo

Oh, eccoci finalmente abbiamo messo giù il cappellino “abbiamo”… ho, abbiamo… parlo col plurale maiestatis, messo giù il cappellino di lana, finalmente niente più guanti, non fa più super freddo la mattina, la mattina presto, finalmente la primavera delizia il nostro olfatto e la nostra vista, a parte adesso che sono in una zona industriale orribile, ma tra un po’ vedrete sarò in mezzo ai fiori.
   Eh… la guerra: la guerra è un tema che disturba molte persone e per quale motivo? Perché è difficile prendere posizione, è difficile capire da che parte si sta, non tanto perché bisogna essere a favore o contro, ma perché tutti sono contro la guerra, e siccome sono tutti contro la guerra è impossibile litigare su questo argomento; e quindi in pratica dovremmo essere tutti d’accordo.
E come facciamo a essere tutti d’accordo e fare lo stesso la guerra? Questo è un grande mistero che io non sono riuscito mai a spiegarmi, a “svolgere”, come si dice.

   Mi viene da fare un esempio per quanto riguarda la violenza: facciamo finta che voi abbiate un figlio, un ragazzo adolescente che va in discoteca, e all’uscita dalla discoteca viene aggredito da un energumeno abbastanza alticcio e abbastanza anche manesco, che tira un bel cazzotto (pugno) in testa a vostro figlio. Un bel… avete presente i cazzotti tira tirava il buon Bud Spencer?
Ecco un bel cazzotto in testa; vostro figlio cade per terra e, prima che qualcuno faccia qualcosa, l’amico di vostro figlio interviene e tira due belle bastonate in testa all’energumeno, il quale - energumeno - stava per nuovamente accanirsi su vostro figlio. Bene…
E quindi l’energumeno viene messo ‘fuori gioco’ con due belle bastonate in testa da parte del vostro amico; vostro figlio viene portato a casa con un po’ di ghiaccio dato in prestito dalla security della discoteca. Una scena molto molto divertente, dove anche vostro figlio è ubriaco, quindi vi deve spiegare come mai, intanto, ha fatto a botte… ma poi i vostri.. insomma… gli amici del ragazzo vi spiegano che è tutto a posto è ‘tutto ok: il… l’aggressore è stato messo fuori gioco, non ci sono problemi perché l’amico di vostro figlio lo ha riempito di botte e quindi voi non dovete intervenire.
Ora, in tutta questa bella storiella voi come reagireste?
Vi sentireste tranquilli?
Sarebbe tutto a posto?
Ha fatto bene l’amico di vostro figlio a intervenire riempendo di botte l’energumeno? L’ha messo fuori gioco quindi ha salvato vostro figlio.
È chiaro che molti direbbero di si; io direi di si. Avrei detto di si qualche anno fa, io ero una persona molto aggressiva qualche anno fa, sono sempre stato riflessivo, filosofico, artista, c’è sempre stata una dualità in me, quindi sono sempre stato ‘io’ che vedete, ma chi mi conosce sa che fino a qualche anno fa menavo (picchiavo) abbastanza.
La storia così vi farebbe felice, cosa ne direste? 
Perché molti sarebbero contenti di ciò.
Ed è proprio qua il punto della situazione, è proprio questo il punto della situazione: è giusto picchiare chi ha picchiato o forse è un modo diverso per risolvere la violenza? 
Perché è la violenza che chiama la violenza.
Lo so che è bello reagire, lo so che tra gli istinti più incontrollabili che ci sono c’è proprio quello di menare, di picchiare, di reagire in modo aggressivo, soprattutto davanti ad un’ingiustizia, soprattutto quando chi è stato aggredito è qualcuno di debole; ma è l’unica via, è quella? 
Ora non stiamo qui a fare il video sul perdono, sull’insegnamento della buona strada anche perché… un energumeno, di magari un metro e novanta che in quel momento è anche alticcio ed è davanti alla discoteca e ha preso a pugni vostro figlio… non è che in quel momento potete stargli a spiegare chi era Gandhi e com’è che da solo è riuscito a liberare l’India dagli inglesi, dall’oppressione degli inglesi, cioè… non è forse quello il momento, però potreste semplicemente portargli via.. portare via il ragazzo, sedare la lite e andarvene semplicemente via da lì.
Quante volte sai mi è capitato di stare in mezzo a una rissa, e ad oggi posso pensare che sarei dovuto semplicemente andare via da quella rissa: la rissa sarebbe finita.
E voi, dentro di voi, cosa pensate del picchiarsi, del dell’aumentare il livello l’escalation di violenza che c’è tra persone che si picchiano? 

   Se qualcuno picchia i vostri bambini a scuola, voi andate a scuola sperando di far punire gli altri bimbi, chi è stato, o andate a scuola spiegando cos’è la violenza? 
Io mi ricordo una cosa che mi vergognò tantissimo: ero vittima di bullismo quando ero piccolo, e mi ricordo una cosa che mi vergognò tantissimo, i miei genitori vennero in classe - in seconda media - e fecero un discorso, a tutti gli altri ragazzi, sulla violenza.
Era una cosa che mi fece sparire dalla vergogna, sapete i ragazzi come sono, ma quello fu il modo di reagire dei miei genitori.
Mia madre, che oggi non c’è più, decise di entrare in classe (ne parlò all’insegnante) e parlare con questi ragazzini di dodici anni undici dodici anni, e spiegare a loro che è sbagliato picchiarsi.. va bene.

   E voi cosa fareste se picchiassero vostro figlio, picchiereste l’altro bambino, picchiereste i genitori dell’altro bambino?
Spieghereste a vostro figlio “difenditi quando qualcuno ti picchia, difenditi: picchialo anche tu, tiragli un pugno, non devi prenderle le botte, devi darle le botte! Devi tirare una testata! Se qualcuno ti dice una parolaccia digliela anche tu la parolaccia!”
Oppure spieghereste “Dì qualcosa al bimbo, chiedigli perché ti ha picchiato, digli di smetterla, vai dalla maestra chiedile aiuto”…?
Parlereste con la maestra per risolvere il problema? Spieghereste a quel bambino che è sbagliato? Risolvereste il problema in qualche altro modo? 
O la violenza non dovrà mai finire, e continuerà: avanti per sempre?

Attendo vostri commenti, mi raccomando lasciatemi… lasciatemi il commento su questi video condivideteli se vi va, cliccate mi piace iscrivetevi e tutte quelle robe lì insomma che sapete che si fanno nei video.
Un saluto anche dai fiorellini si sono visti i fiorellini?
Sono così pacifici i fiorellini…
Ciao!

Parole chiave del post:
#nonviolenza #litigare #bullismo #educazione #attorezen #robertodizzia

giovedì 23 marzo 2023

Post n.120_ Ponte sullo Stretto di Messina: un sogno che diventa realtà. Tipo Freddy Krueger.

Matteo Salvini, Ministro del… deee… aspetta che cerco un attimo.
Scusate ma nel sito del Governo (provare per credere, clicca QUI) ci si deve barcamenare un po’ a fatica fra le foto suadenti della super doppio concentrato Premier Giorgissima Meloni, prima di capire da che parte leggere la lista dei Ministri, che è scritta in alto a sinistra, in un menù a tendina piiiicolo piccolo; Ministri per i quali, fra l’altro e a differenza della nostra, non è previsto alcun suadente reportage fotografico.
Dicevo, Matteo Salvini, già Vicepresidente del Consiglio è anche allegramente diventato Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ed ha subito puntato sul problema principale delle infrastrutture italiane: strade rotte, autostrade pressoché inesistenti al sud, sicurezza stradale diurna e notturna ridicola, collegamenti totalmente insufficienti per supportare le necessità di lavoratori (oggi, si sa, a turni) e studenti, mezzi pubblici fatiscenti ed inquinanti… insomma, da qui alla fine del Governozzo della nuova destra che pensa col cuore e agisce col polso duro (cuore e polso, avete letto bene: non ho scritto cervello), l’Italia potrà vantare un sistema di infrastrutture da far invidia ai paesi del nord Europa, degli States, della Cina e del Giappone.
   Va bene, ora tornate su di 6 righe, cancellate totalmente dalla vostra mente tutte le cazzate che avete appena letto, e sostituitele con questa notizia, vera: Matteo Salvini ha appena presentato la nuova Società Stretto di Messina che si occuperà di realizzare il Ponte sullo Stretto
Di Messina, per l’appunto.
Ora, se volete essere sicuri che la vecchia società sia in liquidazione, non vi sembra neanche reale che un ministro presenti la rinascita di una roba del genere, ma non vi fidate dei vari quotidiani e blog, fidatemi di me, che vi porto sempre la luce su questi argomenti: cliccate a questo link e leggetevi direttamente tutti i documenti ufficiali del GRUPPO FS ITALIANE - ANAS (QUI)
Non preoccupatevi, questa sarà la volta buona, me lo sento, e a leggere sul sito del Governo, siamo in ottime mani: 
“Nei prossimi giorni ci saranno ulteriori approfondimenti per aggiornare i flussi di traffico ipotizzati e l’impatto ambientale di una struttura che - secondo il ministro - sarà anche ecocompatibile e ridurrà in modo sensibile l’inquinamento”. (LEGGI QUI LA PAGINA DEL GOVERNO DEDICATA AL PONTE QUI)
Insomma, andiamo un po’ a cazzo - ops, scusate, non volevo essere volgare - un po’... come dire… ma sì, secondo me, secondo lui, secondo quell’altro; in pratica si tratta di fare un’opera fra le più mastodontiche del pianeta, e più complicate, affidandoci alle speranze di un ministro a sorpresa e ai pareri degli esperti pagati da chi deve realizzare l’opera stessa. 
Insomma, incrociamo le dita.
Non è che scappa l’idea di interpellare gente super partes. Sia mai.
Magari è gente che ha studiato, quella, salta fuori che cominciano a rompere le palle con la storia della zona sismica, del mare con le correnti e tutte le stronzate per cui dal 1981 sto ponte non si è mai fatto, poi finisce che pure ‘sta volta la festa di inaugurazione a base di pasta con la ‘nduja e vassoi pieni di arancini belli bollenti salta.

Sarebbe carina una conferenza stampa con soli giornalisti indipendenti - chi?!?! - che cominciano a chiedere che ne sarà degli affari della mafia, che ne sarà dell’attuale “Stretto di Messina S.p.A” e di tutti i milioni spesi fino ad ora per i progetti fatti, se non è forse il caso di abbandonare definitivamente questa idea dati i pericoli, e se le analisi rischi-benefici-costi-impatto ambientale saranno effettuate alla luce del sole, prima di prendere delle decisioni definitive.
Una conferenza stampa da sogno.

E invece, ci toccano i soliti teatrini preconfezionati, col Ministro leghista che ora punta tutto sul sud Italia per fare un po’ di ciccia sul curriculum, di ciccia seria, di quella che “oh, sono quasi cinquant’anni che provano a fare il ponte sullo stretto, e tàààc, arrivo io e te lo metto su in due anni”.
Una roba così, se la fai, diventi presidente del consiglio alle prossime elezioni, oppure direttore artistico e presentatore del Festival di Sanremo.
Altro che armi all’Ucraina, mi sa che la super Giorgissima sta per saltare sul petardo che lei stessa non sa di avere innescato, per citare il buon Amleto.
Una conferenza stampa piena di numeri ad minchiam, piena di rassicurazioni e di esempi sbagliati del passato da non seguire, piena di “questa volta così” e “questa volta cosà”, con un plastico che al suo cospetto i modellini della Lego Star Wars tremano di paura e scappano via con le confezioni sottobraccio.

   Sì, me lo sento, finalmente potrò correre da casa mia fino a Trapani senza neanche fermarmi una volta, come Forrest Gump, e quando lo farò, lo farò a piedi nudi; attraverserò il ponte da scalzo e me lo bacerò tutto, metro dopo metro, sempre che resti intatto mentre ci cammino sopra, e una volta arrivato a Messina, bacerò anche la terra.
No, prima di tutto andrò in un bagno a fare i miei bisogni.
Poi bacerò la terra e farò un discorso da 3 ore su quanto è stato bravo il Ministro Salvini a costruire il ponte più inutile e pericoloso della storia del Mediterraneo, ed infine correrò fino a Trapani, nella terra dei miei nonni materni.
Poi tornerò indietro, sperando che il ponte sia ancora lì ad aspettarmi, e rifarò la stessa cosa del viaggio di andata.
Comunque, io credo nella legge di attrazione, e vedo che il buon Ministro crede profondamente in questo progetto, tanto da visualizzarlo come fosse già realizzato; che dire, temo davvero che l’universo possa rispondere alla sua visualizzazione e dargli ciò che desidera.
Un plastico in scala 1:1000.

Parole chiave del post:
#insatiraveritas #pontesullostretto #pontemessina #salvini #matteosalvini #governo #giorgiameloni #plastico #brunovespa



Post n.119_ Non violenza - messaggio n.2 - Guerra storica e il Nulla che avanza

Ho provato a stilare la lista fredda cinica, del numero di conflitti che hanno martoriato la popolazione umana e, eh non ci sono riuscito; e quindi non esiste un sito internet, non esiste un libro di storia, non esiste una fonte unica su cui poter studiare per trarre una lista accurata e da cui poter ricavare un numero.
Questa elementare difficoltà, di per sé mostra “l’entità”, la gravità della situazione conflitti.

Non si tratta di cento guerre, mille guerre: si tratta di un continuo flusso di morte e distruzione da decine, centinaia, migliaia di anni.
Conflitti fra città-stato confinanti, conflitti fra regioni confinanti, conflitti fra stati confinanti, conflitti fra stati lontani che usano altri stati e altre popolazioni come arma.
E quindi? Quante persone morte? Militari inconsapevoli, soldati inconsapevoli: decine, centinaia, migliaia, milioni, miliardi. Anche in questo caso il calcolo è impossibile da fare.
Ad ogni singola battaglia ventimila, trentamila, centomila, diecimila, quindicimila… e così il conteggio aumenta in modo esponenziale e di battaglia in battaglia, sono milioni quelli che si sanno, e sono incalcolabili, per non parlare di quelli che, ovviamente, non si possono sapere, perché chiaramente i registri non erano tenuti, da una certa data indietro, rispetto a come sono stati tenuti poi, i registri anagrafici.
Per cui, un numero di esseri umani morti e distrutti che non si riesce neanche ad immaginare.

Per non parlare dei feriti, degli invalidi a vita, per non parlare della sofferenza creata nelle case distrutte,
degli orfani rimasti, delle vedove, delle famiglie distrutte, per non parlare delle malattie!
Per non parlare della povertà derivante da tutto questo, gli odi, la tristezza, la negatività.
Tutto il male che ne deriva: una massa gigantesca di nulla che avanza e che mangia tutto, esattamente come la trama di un romanzo intitolato La storia infinita: un Nulla che inghiotte tutto e che non rilascia più niente, e in questo Nulla, noi - gli uomini - inconsapevoli continuiamo a gettare altri uomini.

Qualcuno prova a ribellarsi, provando a spiegare agli altri che la guerra e la violenza sono delle follie, ma i più, felicemente, continuano ad ALIMENTARE, alimentare questo Nulla con una qualsiasi scusa possibile, immaginabile.
Le epoche passano, i tempi cambiano, e gli esseri umani rimangono gli stessi.

E questo Nulla aumenta, e aumenta di dimensioni e gravità, perché l’essere umano potrebbe cambiare in meglio, la sua evoluzione potrebbe portare ad un cambiamento positivo; si dovrebbe placare il Nulla, e invece tutto peggiora.

Questo è l’andamento dei conflitti nella storia.
La storia dell’essere umano: un Nulla che avanza.

Parole chiave del post:
#nonviolenza #pace #guerra #attorezen #armi #atomica #europa #governi 

domenica 19 marzo 2023

Post n.118_ FIORI e PARCHEGGI SELVAGGI

Anche dalle vostre parti ad ogni occasione possibile si sostano le automobili e le moto nei giardini pubblici, nei parchi o in qualsiasi spazio verde disponibile? 
   Magari solo per avvicinarsi ad un'area e portare il cagnolino a fare la passeggiata, oppure se c'è una festa di paese e in giro non si trovano parcheggi...
beh, non vorrei dirvi l'ovvio, ma ciò che il vostro automezzo scarica finisce nel terreno e non sparisce magicamente nel nulla. Il ciclo del particolato che viene assorbito dalla nostra terra posso anche risparmiarvelo, ma animali e fiori chiedono pietà, e per questo non servono libri né documentari di scienza per capirlo.



Parole chiave del post:
#attorezen #robertodizzia #inquinamento #parcheggiselvaggi #savesoil #ambiente 

Post n.117_ Cieli e divani

Albe piumate ad esplorare possibilità.
Chi sa volare, difficilmente coglie il divano come una irresistibile tentazione.

Parole chiave del post:
#attorezen #robertodizzia #alba #uccelli #picsoftheday #consapevolezza #ozio #azione

Post n.116_ Confini mentali

- Hey, perché sei fuori?
- e tu, perché sei dentro?


Parole chiave del post
#attorezen #robertodizzia #obiettivi #viaggiointeriore #picsoftheday #ironia #insatiraveritas #dubbiesistenziali

Post n.115_ Il Viaggio senza meta

Esistono solo due tipi di viaggio: uno senza meta, e l'altro verso una meta specifica.
Se speri in un terzo tipo, hai già intrapreso il primo. 

Parole chiave del post
#attorezen #robertodizzia #picoftheday #mindfulness

mercoledì 8 marzo 2023

Post n.114_ Multiverso

Nulla è quello che sembra, nel multiverso.



Parole chiave del post:
#attorezen #picsoftheday #matrix #multiverso #respirare #frattali #frattalinaturali 

martedì 21 febbraio 2023

Post n.113_ Non violenza - messaggio n.1 - Armi e Guerra

Pensa se tu, tu che guardi il video, potessi governare il tuo paese, lo Stato in cui vivi oppure più Stati 
Ti dico che potresti occuparti di organizzare il piano energetico di questo Stato - o di più Stati - piano energetico fondamentale dei prossimi non cinque non sei anni, ma nei prossimi cinquanta o cento anni; un’idea assolutamente ormai imprescindibile e fondamentale.
Imprescindibile anche dalla progettazione di ciò che sarà l’utilizzo del suolo.
Ti dico che potresti per esempio occuparti dell’insegnamento e di ciò che sarà la cultura, e tutto ciò che i ragazzi imparano e devono imparare nei dieci, quindici, vent’anni di scuola.
Ti dico che potresti occuparti della redistribuzione del benessere tra i tuoi cittadini, in tutti i sensi.
Ti dico che potresti occuparti di come aiutare le persone meno… meno fortunate dal punto di vista fisico e sociale, a diventare persone più fortunate - non aiutarle a continuare a essere meno fortunate.
Ti dico che potresti occuparti di aiutare le aziende a svilupparsi.
Ti dico che potresti occuparti di un sacco di temi fondamentali.
Ti senti orgoglioso di questo? Ti sentiresti pronto a fare tutto questo? Bene! Quindi… un sacco di responsabilità, un sacco di gioia anche nel portare avanti il tuo ruolo, perché cambieresti veramente il mondo, questa volta sì.
Molti pensano che non riescono a cambiare il mondo facendo le proprie attività quotidiane, sbagliando perché anche alzando un dito si cambia il mondo, ma… Facendo questo “mestiere”, governando un Paese o un insieme di Paesi, di sicuro si cambia il mondo.
Beh tu cambieresti veramente il mondo: potresti legiferare su argomenti di vitale importanza, ma soprattutto insegneresti - grazie alla tua azione - insegneresti agli esseri umani a tornare Esseri Umani; trasmetteresti ai tuoi figli, ai tuoi nipoti, a tutti quelli che vengono dopo: il senso dell’esistenza e dell’evoluzione dell’Homo Sapiens.

Bene: quelli che oggi sono al tuo posto, anziché fare tutto quello che ti ho appena detto, stanno mandando armi per perpetrare delle guerre.
Questo è quello che fanno.
E il mio post finisce qui.

Parole chiave del post: 
#nonviolenza #pace #guerra #attorezen #armi #ucraina #russia #europa #governo #robertodizzia

Post n.112_ Storie Zen di Roberto D'Izzia: "L'allievo che non seppe rispondere"

Il Maestro Zhao Feng, chiese ad alcuni suoi allievi di lunga data, cosa fosse per loro l’amicizia.
Prontamente, alcuni di loro risposero
- è un legame basato su reciproco rispetto, e sincerità - disse il primo
- è un bisogno indotto dalla civiltà, l’essere umano sicuro di sé può manifestare rispetto senza pretendere l’esistenza di alcun legame - rispose il secondo
- io credo - rispose il terzo, chiedendo timidamente la parola - che sia una forma di grazia senza forma ne’ tempo, che può prescindere dal soggetto cui è destinata o da cui proviene.
   Il Maestro, ascoltando le varie risposte, osservò un allievo che rimase in silenzio, e si rivolse a lui: 
- tu non vuoi rispondere? - gli chiese, con tono severo ma affettuoso
- maestro, io non ho capito cos’è l’amicizia, perdonatemi ma vorrei chiedere al gruppo di non rispondere.

I compagni lo guardarono con aria di disapprovazione, e si levarono alcuni commenti contrariati
- com’è possibile? Proprio qui siamo amici da anni e tu non hai capito cos’è l’amicizia? - disse uno
- non pensi, almeno di dover fare uno sforzo intellettuale, in segno di rispetto al maestro che ci ha posto una domanda? - aggiunse un secondo
- io penso che se tu non sai cos’è l’amicizia, proprio questo è il luogo giusto per discuterne, non credi? - disse un altro ancora, amichevolmente.
   Zhao Feng, ad un certo punto, si alzò, andò verso l’allievo zitto, e si inginocchiò con le mani giunte davanti a lui.
Gli altri allievi rimasero letteralmente scioccati da quella immagine, ma nessuno provò a dire nulla.
Allora, il Maestro disse: 
- perdonami, se puoi, se avessi capito che hai dei compagni di studio così violenti, ti avrei posto la domanda in privato.














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#attorezen #storiezen #robertodizzia #attesa #ascolto #violenza 

sabato 18 febbraio 2023

Post n.111_ Possedere l'alba

Chi scherza coi colori?
Così quieto nero pare incendiarsi di purpurea ed eterea illusione,
e poi, un istante, 
dai toni freddi verso il giallo andare
tutto si fa vita
d'intrinseca arancia e sfuggevole verde
Bolla surreale che non è notte, e non è giorno,
ove e quando non arriva
la luce degli astri, quelli remoti, 
e pure il grande caldo padre. 
   Il poeta sfoggia impulsi possessivi, 
ma il silenzio e l'aria fresca non si fanno abbracciare, stringere, imbottigliare;
tutt'al più offrono se' stessi,
perché egli possa dissolversi e farne direttamente parte. 

(Roberto D'Izzia, 18/02/2023 ore 06.20)
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#attorezen #robertodizzia #RobertoDIzziascrittore #poesia 

venerdì 17 febbraio 2023

Post n.110_ Giordano Bruno: difendere le proprie idee, fino alle fiamme

17 Febbraio 2023, mondo. Uno, degli infiniti.

   Se anche tu, oggi, ti indigni perché esistono paesi in cui qualcuno viene incarcerato o ucciso per le proprie idee, allora sappi che in Italia, il 17 Febbraio del 1600 - 423 anni fa - Giordano (nato Filippo ) Bruno per il suo pensiero fu torturato e poi bruciato vivo in piazza Campo de' Fiori, a Roma.
Non volle abiurare (rinnegare le proprie idee), e dopo anni di stenuanti processi, gli venne applicata la mordacchia alla lingua, prima del famigerato rogo. 
   Pensava che la terra girasse attorno al sole e non viceversa, che nell'universo esistessero infiniti mondi e stelle; tutto il creato per lui era un insieme di particelle interconnesse, sapeva che con la tecnica giusta avrebbe potuto cambiare la struttura del suo cervello per consolidare la memoria.
Insomma, tutte verità scientifiche dimostrate oggi, e che lui aveva percepito più di 400 anni fa.

Perché mai torturare e bruciare una persona così illuminata?
Certo, qualche motivo, come dire, 'concettuale' ci sarebbe, ammesso che esistano motivi per cui distruggere un essere umano.
Per esempio, la sua strada intellettuale e filosofica, lo portò a comprendere che la verità non è quella imposta dai dogmi, ma nasce da una continua e pura ricerca individuale. Idea pericolosissima, se si prova ad immaginare una popolazione di persone che, improvvisamente, alle nozioni ricevute cominciano a sostituire le proprie, acquisite e maturate dopo un lungo processo di crescita interiore. 
   Non si riesce ad immaginare neanche oggi, nel 2023.
   Bruno era anche convinto che nessuna autorità può e deve porre alcuni esseri umani al di sopra di altri, soprattutto usando la violenza. Si riferiva ai monarchi, certo. Figuriamoci, poi, quando si tratta di un'autorità religiosa, che utilizza superstizioni e concetti filosofici per ingannare o condizionare le persone comuni, al fine di manipolarne i pensieri e comandarne le azioni.
Ecco, ecco perché bisognava condannare il nolano come eretico, e poi bruciarlo.
A chi importava se stesse ragionando sugli atomi o il multiverso (molti universi), sul metodo scientifico, l'anatomia cerebrale o il misterioso legame fra tutte le particelle (vedi: forza forte, forza debole, gravità, forza elettromagnetica): si era messo contro l'autorità religiosa, e solo per questo motivo andava eliminato, fisicamente ed intellettualmente.
   Ancora oggi, i responsabili di quell'omicidio non hanno riabilitato Giordano Bruno, ma si son detti "rammaricati" per quanto accaduto.
Lui, Giordano Bruno, la cui statua giganteggia severa in Campo de' Fiori a Roma, ormai fa parte di quell'infinito Universo che tanto sensibilmente aveva intuito; lui come i molti filosofi e mistici orientali vissuti prima di lui.

   Voglio ricordarlo così, con la frase che pare abbia sussurrato ai suoi aguzzini - aguzzini che per me non sono molto cambiati, dato che ancora oggi credono nelle stesse teorie di allora e che rifiutano l'esistenza di positroni, galassie lontane e forza di gravità solo perché non si vedono ad occhi nudi, ma, allo stesso tempo, credono a statue di ceramica che piangono sangue, a possessioni demoniache, oppure pensano che l'essere umano sia al centro dell'universo e che sia "attenzionato" da una determinata divinità, a scapito delle centinaia di altre venerate nel mondo, da migliaia di anni prima che la loro - degli aguzzini - particolare religione nascesse.
   Dicevo, i carnefici recitavano ad alta voce la condanna a Giordano Bruno e lui, prima che gli venisse applicata l'orribile mordacchia alla lingua e di sentire dove e quando lo avrebbero bruciato vivo, disse:
"Avete più paura voi nel pronunciare questa sentenza, che io nell’ascoltarla"

Filippo detto Giordano Bruno,
Nola 1548
Campo de' Fiori - Roma, 17 Febbraio 1600 

(di Roberto D'Izzia, 17/02/2023)
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#attorezen #giordanobruno #oscurantismo #idee #liberta #pensierolibero #campodefiori #dogma #eresia 

Post n.109_ CabareTTERRIMO_ 04 Febbraio 2023_ LIVE

Ciao miei cari bimbi sperduti nella penisola che purtoppo c'è...
Ecco alcuni momenti di CabareTTERRIMO, la serata che ho tenuto al D&D For You di Bellaria Igea Marina il 04/02/2023...
Beh, che dire: divulgate, organizzatevi, e per la prossima volta siate mille mila, così ci divertiamo ancora di più 🙂 

mercoledì 15 febbraio 2023

Post n.108_ Responsabilità

Tu vorresti cambiare il mondo, ma non ci riesci. 
Allora ti convinci che il mondo non si può cambiare.
È come incolpare la pianta di pomodori, se la pasta al sugo ti viene salatissima.

(Roberto D'Izzia 15/02/2023, ore 18:48)



Foto di Tom da Pixabay

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#aforismi #attorezen #robertodizzia #responsabilità 

martedì 14 febbraio 2023

Post n.107_ Storie Zen di Roberto D'Izzia: "L’amica che parlava tanto"

Un giorno, una donna disse alla sua migliore amica
 - ti ho sempre voluto bene, ma dopo tanti anni devo dirti che faccio fatica a starti vicino, poiché non mi ascolti mai; parli solo tu e sempre dei tuoi problemi, non mi dai modo di aprire il mio cuore, parlarti di me e della mia vita.
L’altra, che l’ascoltava in silenzio, ad un certo punto, disse con rabbia: 
 - bene, da oggi non mi vedrai più.

La donna fu molto triste di quella reazione, ma dopo diverso tempo, l’amica si fece di nuovo viva.
Il loro rapporto era molto cambiato, e il dialogo fra le due era diventato finalmente aperto ed equilibrato.
Così, la prima, prese coraggio, e durante una discussione particolarmente intima, le chiese:
- sono contenta che tu sia tornata da me. Come hai fatto a cambiare così tanto? Hai forse preso lezioni da qualcuno? Sono settimane che non mi parli più dei tuoi problemi.
- niente di tutto ciò - rispose l’amica - grazie alla sincerità delle tue dure parole, ho raggiunto la consapevolezza, ed oggi non ho problemi che affliggono la mia esistenza.


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#attorezen #storiezen #robertodizzia #compassione #ascolto #pazienza #consapevolezza

Post n.106_ Il tuo obiettivo

Un obiettivo si puó visualizzare ad occhi chiusi, meditando. 
Potrai raggiungerlo, peró, solo quando riuscirai a vederlo tenendo gli occhi ben aperti.
(Roberto D'Izzia, 14/02/2023, ore 07:55)


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#attorezen #robertodizzia #crescitapersonale #obiettivi #leggediattrazione #meditazione #visualizzazione #vascorossi

sabato 11 febbraio 2023

Post n.105_ Finalmente, i miei versi pubblicati! Sarò su LIBRO BLU di Ivvi Editore

"Bisonti", uno dei miei componimenti più onirici ed intensi - chiamatela poesia, se vi pare - è stato selezionato dalla Ivvi Editore, e farà parte di una raccolta corale intitolata "Poesia italiana - Libro blu".
Il libro, preordinabile QUI verrà spedito a partire da fine febbraio 2023, e da aprile 2023 sarà ordinabile in tutte le librerie d'Italia, e sui principali siti che vendono libri.
Mi sento stranito, aver 'passato' una selezione lunghissima mi regala emozioni che ho bisogno ancora di capire.
Direi che sia il caso di farvi leggere i versi del brano, non prima di avervi scritto una cosa: cosa può accadere se una trasmigrazione sensoriale si concretizzasse per un istante sia nello spazio che nel tempo?


Bisonti

S’affaccia furtivo, il guerriero Sioux,
e con la mano a ripararsi da un timido sole
osserva,
silenzioso osserva il divenir del giorno ad est,
e mandria di bisonti impazziti
verso il nulla andare.

Ecco, sta pensando,
quelle son le mie future sfide,
e nel mentre cento dardi estrae
dalla sua faretra;
non c’è bestia che mi fermi,
quando stringo fra le mani
le mie cento vite.

E poi,
un pietoso sguardo verso l’ovest,
punto cardinale del ricordo.
E colori come odori,
gusti come suoni,
pallidi riflessi che ingannano i miei occhi,
e pretendono d’esser vivi.
Fichi d’india e calure estive,
sale grosso, e sale fino,
infiniti istanti silenziosi in due.

Ecco,
sta pensando mentre posa i dardi
son le anime danzanti dei bisonti uccisi,
che mi fanno compagnia.
Poi,
prende l’arco sorridendo
e si volta nuovamente verso est.

Roberto D'Izzia




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lunedì 23 gennaio 2023

Post n.104_ Storie Zen di Roberto D'Izzia: "La nutria"

   Lungo il margine del fiume, erano giunti dalle colline due esemplari di nutria. Avevano scavato pazientemente tre tane: una per proteggersi dai predatori, una per l’inverno, ed una per accudire eventuali cuccioli.

   Il primo anno, sopravvissero all’inverno senza problemi; ogni volta che l’acqua del fiume si alzava di livello, entravano nella tana centrale e salivano, grazie ad un tunnel, sopra il livello dell’acqua, così da non restare annegati. Quando il fiume tornava a livelli regolari, le nutrie uscivano nuovamente, facevano il bagno nelle acque fredde e fangose, mangiavano qualche pianta selvatica, croccante e gustosa, per poi rinchiudersi in un’altra tana.

Giunta la primavera, misero al mondo tre cuccioli, che giocavano nell’acqua e imparavano a masticare le radici più dure.


Gli esseri umani si radunarono, e dissero

- quelle nutrie sono pericolose, possono mordere i nostri bambini

Per questo motivo, catturarono uno dei cuccioli, e lo uccisero.

Altri umani si riunirono, qualche giorno dopo, e urlarono

- le nutrie usciranno dal letto del fiume, e mangeranno tutto il nostro raccolto

Così, catturarono un altro cucciolo, ed uccisero anche quello.

Altri umani, riuniti in un terzo gruppo, dopo aver visto cosa erano stati in grado di fare i loro concittadini, presero coraggio, e dissero:

- le nutrie rimaste scaveranno così tante buche e così tanti tunnel, da far franare gli argini del fiume e le case lì vicino.

Così, catturarono il terzo cucciolo, per sopprimerlo.


   Prima della fine dell’estate, l’esemplare maschio di nutria capì che era tempo di emigrare, ma la femmina rimase nella sua tana, per tutta la vita.

E per tutta la vita fece l’unica cosa che aveva sempre fatto, cioè mangiare erba selvatica e radici, fare qualche bagno quando il fiume lo permetteva e nascondersi durante i mesi più rigidi; senza mordere bambini, senza mangiare i frutti delle colture lì vicino e senza distruggere l’argine del fiume, perché quella era casa sua.



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