17 Febbraio 2023, mondo. Uno, degli infiniti.
Se anche tu, oggi, ti indigni perché esistono paesi in cui qualcuno viene incarcerato o ucciso per le proprie idee, allora sappi che in Italia, il 17 Febbraio del 1600 - 423 anni fa - Giordano (nato Filippo ) Bruno per il suo pensiero fu torturato e poi bruciato vivo in piazza Campo de' Fiori, a Roma.
Non volle abiurare (rinnegare le proprie idee), e dopo anni di stenuanti processi, gli venne applicata la mordacchia alla lingua, prima del famigerato rogo.
Pensava che la terra girasse attorno al sole e non viceversa, che nell'universo esistessero infiniti mondi e stelle; tutto il creato per lui era un insieme di particelle interconnesse, sapeva che con la tecnica giusta avrebbe potuto cambiare la struttura del suo cervello per consolidare la memoria.
Insomma, tutte verità scientifiche dimostrate oggi, e che lui aveva percepito più di 400 anni fa.
Perché mai torturare e bruciare una persona così illuminata?
Certo, qualche motivo, come dire, 'concettuale' ci sarebbe, ammesso che esistano motivi per cui distruggere un essere umano.
Per esempio, la sua strada intellettuale e filosofica, lo portò a comprendere che la verità non è quella imposta dai dogmi, ma nasce da una continua e pura ricerca individuale. Idea pericolosissima, se si prova ad immaginare una popolazione di persone che, improvvisamente, alle nozioni ricevute cominciano a sostituire le proprie, acquisite e maturate dopo un lungo processo di crescita interiore.
Non si riesce ad immaginare neanche oggi, nel 2023.
Bruno era anche convinto che nessuna autorità può e deve porre alcuni esseri umani al di sopra di altri, soprattutto usando la violenza. Si riferiva ai monarchi, certo. Figuriamoci, poi, quando si tratta di un'autorità religiosa, che utilizza superstizioni e concetti filosofici per ingannare o condizionare le persone comuni, al fine di manipolarne i pensieri e comandarne le azioni.
Ecco, ecco perché bisognava condannare il nolano come eretico, e poi bruciarlo.
A chi importava se stesse ragionando sugli atomi o il multiverso (molti universi), sul metodo scientifico, l'anatomia cerebrale o il misterioso legame fra tutte le particelle (vedi: forza forte, forza debole, gravità, forza elettromagnetica): si era messo contro l'autorità religiosa, e solo per questo motivo andava eliminato, fisicamente ed intellettualmente.
Ancora oggi, i responsabili di quell'omicidio non hanno riabilitato Giordano Bruno, ma si son detti "rammaricati" per quanto accaduto.
Lui, Giordano Bruno, la cui statua giganteggia severa in Campo de' Fiori a Roma, ormai fa parte di quell'infinito Universo che tanto sensibilmente aveva intuito; lui come i molti filosofi e mistici orientali vissuti prima di lui.
Voglio ricordarlo così, con la frase che pare abbia sussurrato ai suoi aguzzini - aguzzini che per me non sono molto cambiati, dato che ancora oggi credono nelle stesse teorie di allora e che rifiutano l'esistenza di positroni, galassie lontane e forza di gravità solo perché non si vedono ad occhi nudi, ma, allo stesso tempo, credono a statue di ceramica che piangono sangue, a possessioni demoniache, oppure pensano che l'essere umano sia al centro dell'universo e che sia "attenzionato" da una determinata divinità, a scapito delle centinaia di altre venerate nel mondo, da migliaia di anni prima che la loro - degli aguzzini - particolare religione nascesse.
Dicevo, i carnefici recitavano ad alta voce la condanna a Giordano Bruno e lui, prima che gli venisse applicata l'orribile mordacchia alla lingua e di sentire dove e quando lo avrebbero bruciato vivo, disse:
"Avete più paura voi nel pronunciare questa sentenza, che io nell’ascoltarla"
Filippo detto Giordano Bruno,
Nola 1548
Campo de' Fiori - Roma, 17 Febbraio 1600
(di Roberto D'Izzia, 17/02/2023)
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