Se fossi davvero capace di scrivere, al posto di un blog farei un libro, e diventerei ricco.

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giovedì 31 marzo 2022

VIDEO n.1: "Poemetto di Marina Lassante" (Roberto D'Izzia)

Dalla "Trilogia dei bambini" - Lezione n.3 (il Sesso)
Poemetto di Marina Lassante

Il poemetto racconta la storia di un'insegnante di scienze naturali che, in una Trapani del secolo appena passato, deve raccontare ai suoi alunni (adolescenti) come avviene la riproduzione in natura, sia fra piante che animali, esseri umani compresi. 
    Marina Lassante, questo il nome dell'insegnante, ha un'indole libera ed anticonformista, quindi tratta l'argomento senza mantenere gli schemi voluti dalla società di allora, e per il suo insegnamento verrà denunciata dai genitori dei ragazzi. 
    In suo soccorso, come sentirete, verrà lo stesso Giudice.

Quella del video è la versione dal vivo, miei cari bimbi sperduti nella penisola che purtroppo c'è, come immaginate mi sono preso delle libertà teatrali; ho pensato quindi di farvi cosa gradita nel riportare il testo originale del poemetto subito dopo il video.
Buona visione (e buona lettura)



Poemetto di Marina Lassante


   Marina Lassante spesso si alzava                                                        

con la voglia di pane e marmellata,                                           

la dieta ormai s’era dimenticata

e a niente voleva rinunciare.

 

Insegnava scienze naturali

ai ragazzini adolescenti

quelli sinceri, con gli occhi lucenti,

ed era grata del suo lavorare.

 

Era una donna libera, allegra

senza nemici e senza padroni,

pochi addi, e pochi abbandoni,

era tutto un continuo fischiettare;

 

turbata, però, da una sola cosa…

Spesso, trascrivendo nome e cognome

sbagliavano, chiedendole “come?”

e, lei, costretta a spiegare,

 

ripeteva lentamente Ma-ri-na

Las-san-te, ma non c’era alcun verso

intendevano sempre diverso:

- Maria la Santa - un vero affronto,

impossibile da sopportare!

 

Giunse l’inverno, era denso, freddo,

la città dove il sol sul mar tramonta

non era ancor forse del tutto pronta

per chiudersi in casa, e riscaldare

 

stanze e letti col carbone ardente,

abituata com’era allo scirocco;

afosa, da fare invidia al Marocco

lingua di terra bagnata dal blu lambire.

 

Torre di Ligny ai piedi dell’Erice,

ville barocche e immense navi nel porto;

con il suo sale a dare conforto

Trapani nasce e si getta nel mare.

 

Maria – pardon - intendevo, Marina,

dovea spiegar di sesso ai ragazzi,

son cose da far tremare i palazzi

in Sicilia, quand’era una donna a parlare,

 

ma, di scienza si trattava, tant’è,

proprio così cominciò ad asserire:

“Anche gli umani devono arricchire

la natura, dando vita alla vita, ma…

come posson fare?

 

Con la terracotta? Con il sale?

Non pensiate ca’ fanno i picciriḍḍi

masticanno a’ muḍḍica ch’i mascìḍḍi

e ch’ii manu si mettono a impastare;

 

qui nasce il mistero della natura,

masculi e fimmine siamo fatti,

piante e animali, siam tutti adatti

a vivere nel mondo, a procreare.”

 

“Maestra, noi siamo come le piante?”

“Loro, non si devono stringere

come noi, non devono fingere

amore, basta solo impollinare

 

nel momento giusto della stagione

e il miracolo della vita è fatto”

“cosa succede quando c’è il contatto?”

“Fra di noi? Beh, l’uomo può inseminare”

 

“I due devono per forza sposarsi?”

“Non credo, sai, necessariamente,

l’importante che lei sia consenziente.

Caso contrario iè da denunciare!”.

 

Questi, ed altri precetti, Lassante

Marina dettava ai suoi studenti,

- una lezione senza precedenti -

diceva a sé stessa, mentre rincasava.

 

I genitori, però, poco e nulla

avevano apprezzato l’orazione,

frenar la loro calda compulsione

fu impossibile, e senza alcun ritegno

la vollero denunciare.

 

“Maestra vera o falsa, ha detto

che siamo come i fiori, lei crede

che possiamo fare sesso senza fede,       

avere figli senza maritare!

 

Non si possono ascoltare queste idee,

i bambini nostri si spaventano,

poi la notte ci ripensano

e ci tocca di rifarli addormentare”.

 

Quando il giudice guardò le carte,

capì che la querela andava chiusa

senza alcun dubbio, e mai avrebbe reclusa

una povera insegnante, per dare

 

a gente antica soddisfazione,

o una semplice voglia di far male.

“Vedo che il programma ministeriale

di Scienze prevede l’impollinare,

 

sì, e prevede altrettanto l’umana

sessualità, ma non vedo Diritto

Civile, quindi Lassante ha descritto

la sua lezione senza mai sforare

 

i termini di legge stabiliti.

Pertanto, io chiudo questa buffonata”.

Fiera di sé, stanca ma sollevata,

Marina Lassante rimise il cappotto, lasciò l’aula e

sorridendo, verso il mare d’inverno andò a passeggiare.

 

Roberto D’Izzia, (15/03/2022)

parole chiave del post:
#RobertoDIzzia
#poesiedalvivo
#teatro

mercoledì 16 marzo 2022

Post n.45: "L'amica single dell'amica single del tuo amico single" (mini-tragedia in atto unico)

    L'amica single dell'amica single del tuo amico single a prima vista ti sembrerà un'occasione molto golosa su cui tuffarsi, ma.. attento: se il tuo amico ci proverà con la sua amica single e gli andrà male, tu ti troverai improvvisamente al centro di un vortice distruttivo, perché se per puro caso a te andrà meglio... non potrete mai uscire in quattro, con il tuo amico single e la sua amica altrettanto single, che ormai non si possono più vedere.

    L'amica ancora single del tuo amico ancora single diverrà sempre più acida, perché la sua amica, che era sempre stata single, ha trovato un cavaliere e lei no, mentre il tuo amico ancora single penserà che tu sia un bastardo, e che ha sbagliato a portarti dietro quel giorno in cui c'è stato il primo incontro a quattro, perché non si sarebbe mai immaginato che tu saresti stato in grado di rubargli una possibilità.

    A questo punto, però, l'amica non più single dell'amica ancora single del tuo amico ancora single, con cui stai uscendo, non se la sentirà di perdere un'amica solo per uscire con te, e ti dirà: "guarda, non so come dirtelo, e infatti non te lo dico".

Dopo di che, non si farà più sentire al telefono, e sparirà per sempre.

    Il tuo amico ancora single godrà di questo tuo fallimento, perché penserà “ahah hai visto a fare il bastardo cosa succede?”, e tu finirai per odiarlo perché non si può godere dei fallimenti di un amico.

    Litigherete forte, e tu gli griderai: “ma cazzo, l’amica della tua amica single era single pure lei, e tu non volevi provarci con lei ma con la tua amica single!

    Non vi vedrete più, e tu passerai molti anni a venire chiedendoti s'è valsa la pena mettere in gioco un'amicizia per un'avventura da poco con un'amica single di un'amica single del tuo amico single.
(Roberto D'Izzia, 06/02/2008)



domenica 13 marzo 2022

Post n.44: Paradosso (ahi, Zenone, pensaci tu)

Se ci fossero delle donne ad occuparsi di negoziati internazionali, le nazioni non sarebbero perennemente in guerra.
E non ci sarebbe bisogno di negoziati.
E non ci sarebbero donne ad occuparsi di negoziati.

Post n.43: Malintesi

Teoria delle stringhe, universi paralleli, undici dimensioni...
qualcosa mi dice che questo non è il documentario sulle "curve spaziali" che stavo cercando io.

Post n.42

- Ti piace il cous cous?

- Sì sì.

Post n.41: Illuminazioni

Il romanticismo è l'unica strategia che usi per fottere te stesso.

Post n.40

"Conosci i pensieri segreti della tua lei?"

Se sono segreti mi spieghi come faccio a conoscerli?

Post n.39: Legittima difesa

"Vostro onore, io volevo solo uccidere la zanzara che si era appoggiata sulla schiena di mio marito, e per essere sicura ho usato il coltello... "
...
.....
"37 volte?!"
"eh, sta maledetta non stava ferma!"

Post n.38: Diritto Civile

Le decisioni politiche su scuola, giustizia, edilizia pubblica, ammortizzatori sociali e lavoro vengono affidate generalmente a piccoli criceti da cavia opportunamente drogati.

Post n.37: Sesso spinto(nato)

Ci sono donne che usano il vibratore.
Ci sono uomini che si masturbano davanti ad un film porno.
Si potrebbe inserire i nomi di tutti in una banca dati, e far coincidere la domanda con l'offerta.


Post n.36

Amore collettivo: mal comune, mezzo gaudio.

Post n.35: Giustizia sociale

Vedere, alle sette e mezza del mattino, un tizio alla guida della sua mercedes da 80.000 euro che non riesce a salire la rampa del box da 30.000 euro per colpa della neve, mi mette di buon umore.

Post n.34: E la Crimea???

(da una battuta del 02 marzo 2014)

Putin ha deciso di spostare i suoi carri armati in Crimea solo perchè non riusciva a trovare la casella della Kamchakta.



Post n.33: L’uomo perfetto

Quando la simpatia incontra bellezza e professionalità, generalmente vado a farmi una passeggiata, così possono avere la loro privacy.

Post n.32: Jurassic Eva

Il creazionismo e l'evoluzionismo potrebbero trovare punti di accordo.
Per esempio, Eva potrebbe essere stata sedotta dal collo di un brontosauro.



Post n.31: Scrittori emergenziali

Hey, sognatore, hai un libro nel cassetto?!
No, non sono un editore, sono quello che te l'ha prestato dieci anni fa.
Quando pensi di riportarmelo?

Post n.30: Assan.. Asggg, Assagg.. Assiinn..

La CIA ha un piano per assassinare Julian Assange a Londra.

Il motivo principale sembra essere la difficoltà di pronunciare correttamente "Assange" in inglese tutte le volte che se ne deve parlare durante i dibattiti in tv.


 

Parole chiave del post:

#JulianAssange
#CIA

Post n.29: Democrazie clonate

"Napolitanoooo Napolitanoooo

Mattarellaaaa Mattarellaaa"

...

Aó, Roma è così grànne, che dentro alli palazzi presidenziali c'avèmo pure l'eco!

Parole chiave del post: #poltronepolitiche

#ancoratu #mattarelladuelavendetta

Post n.28: Bollona

Mi sono appena arrivati 897 € di bollette da pagare.
Ottocentonovantasette euro.
Ho detto alle 15 famiglie che ospito illegalmente in cantina che possono continuare a stare a casa nostra, ma devono darsi una regolata con le docce in cortile.

Post n.27: Stringiamoci a corte, siam pronti alla maglia di flanella

- L'Europa ci chiede di stare attenti ai consumi, usare la luce solo quando serve, e abbassare il riscaldamento.
- capirai, sono anni che lo faccio.
- wow, avevi già previsto la guerra?
- no, sono povero.




venerdì 11 marzo 2022

Post n.26: Quote latte, bugie globalizzate e guerra all'ipocrisia

Provincia di Cremona, in un paese di campagna.
Anno 2008.

- Ah sei tu quello che ha studiato e scrive le notizie?
- buongiorno, sì, piacere Roberto, ma guardi che le notizie le scrivo per conto mio, cioè il mio è un sito internet di controinformazione che...
- lascia stare le cazzate, vieni di là che ti faccio vedere una cosa.

Il padre di Sandra era un bell'uomo, anzi, bellissimo: alto, spalle larghe, occhi azzurri e grandi, che ti fissano senza indugio, fossette sulle guance sporche di barba incolta, e capelli mossi, così perfetti da poter sfidare qualunque servizio fotografico. Fisico statuario, non da palestra, ma da uomo di campagna, molto, molto più massiccio; stretta di mano decisamente virile, densa di significato.

foto tratta da https://terraevita.edagricole.it

A prima vista, quella famiglia sembrava perfetta per una sit-com americana, erano tutti di bell'aspetto, sempre che la bellezza sia un valore universalmente riconosciuto: padre, madre, figlia e figlio, tutti bellissimi.
L'unica cosa che stonava, era la mancata apertura mentale verso le forme non convenzionali di sessualità che entrambi i figli stavano vivendo, e contro cui i genitori provavano inutilmente a lottare, ma questa è un'altra storia (forse).
Alberto mi porta in cortile, nel retro di casa, facendomi uscire dalla porta-finestra della cucina, e riesco ad udire un po' meglio il lamento delle mucche a cui fanno male le mammelle, perché non tutti i giorni si passa a mungerle, come si faceva prima.
- qualcuno dall'alto dei cieli in Europa ha deciso che noi dobbiamo pagare per il latte che produciamo in più, perché hanno deciso – ogni volta che pronuncia la parola deciso alza rabbiosamente la voce, muove il collo e la testa in alto a sinistra o destra, ad indicare quelli là dell'Europa, un'entità lontana dai problemi di tutti i giorni, incapace di aiutare gli allevatori, ma capacissima di inventare nuove regolamenti assurdi e multe – che ad ognuno di noi è assegnato un numero specifico di quote latte da produrre in base al numero di capi allevati, e se produciamo di più, prendiamo la multa... ma tu che hai studiato – per la seconda volta, mi sento in imbarazzo, vorrei spiegargli che, sì, certo, ho studiato, ma vengo da una famiglia umile, io stesso ho fatto mille lavori umili e soprattutto conosco molto bene il suo problema – mi spieghi come cazzo faccio io ad obbligare le mie cento mucche a fare il latte che voglio io eh? -.

Il prelievo supplementare, questo il nome del prezzo da pagare dagli allevatori per ogni chilogrammo prodotto oltre la quota latte stabilita, doveva essere una misura a favore degli allevatori stessi stabilita dalla Comunità Europea già dal 1984, per un meccanismo finanziario che non è adesso il caso di approfondire, ma ciò che li fece infiammare anziché rallegrare, fu il calcolo di base del quantitativo totale di latte che, nel nostro Paese, presumibilmente veniva consegnato dalla produzione alle imprese di trasformazione (caseari). Ovviamente, i conti non tornarono.
I Italia, i conti non tornano mai.
Le sanzioni ai produttori, poi, fioccavano per diversi motivi: qualcuno produceva più latte del previsto (previsto rispetto alle famose quote assegnate da “altri” anni prima ed “altrove”), c'è chi banalmente dichiarava più capi di quelli che aveva, così da assicurarsi una certa manovrabilità di movimento (anche se ho 90 mucche, se ne dichiaro 100 posso produrre più latte, e mi arrivano anche vari aiuti statali ed europei, finché non mi scoprono).
Neanche a dirlo, c'é anche chi assegna quote latte a soggetti inesistenti, e chi maneggia latte in nero.
Che di per sé fa abbastanza ridere. A me il latte in nero fa pensare al latte col cioccolato.
Invece c'é poco da ridere.

Guardo Alberto, mentre rientriamo in cucina dal cortile, prendo nota delle sue parole, devo scrivere un articolo per il mio InformaReagire, intanto lui continua a bestemmiare con quell'accento un po' cremasco ed un po' bergamasco – C. e V. son terre di confine, non si capisce bene a chi appartiene il loro dialetto, forse solo a loro, e nessun altro – e mi chiedo a cosa potrà servire la mia empatia, se nulla posso fare per lui, e se il mio articolo avrà un qualche senso.
Sua moglie, che non parla mai tranne per dire al marito di stare calmo che gli fa male alla pressione, mi sorride e, mentre la mia amica Sandra è ancora al telefono con la sua compagna, mi prepara un caffè.
Lui non smette più di parlare, mi bombarda di mettici anche questo nell'articolo, e di e poi sai cosa devo fare? Mi tocca curare le vacche senza fargli l'antibiotico, sennò viene il veterinario poi mi manda i carabinieri e mi fanno un culo così.
Il caffè è buono, mi piace anche l'aria di campagna e, lo so che non ci crederete, ma ho sempre amato l'odore delle stalle, non so spiegarvi il motivo; forse, qualche ricordo primario nascosto nei meandri del mio cervello. Quell'odore entra dalla finestra, e per un istante spero poter vivere anche io lì.
Sandra è uscita in cortile continuare più liberamente la telefonata, Alberto – che qualche tempo prima l'aveva cacciata di casa, salvo poi riammetterla, perché l'espulsione degli omosessuali e delle lesbiche dai villaggi è fuori moda da tempo - la osserva, poi sposta il suo sguardo verso me e fa una smorfia indicandola col mento, come a dire “toh, la tua amica, mia figlia, perché non me la scopi tu, che magari torna normale?”.

Un istante dopo entra Mirco, il fratello di Sandra, ragazzino diciassettenne, magrolino, ciuffo sparato verso il cielo come solo negli anni '80 si poteva pensare di fare, orecchino, occhi lievemente truccati.
Non saluta il padre.
Con me è freddo, come sempre e senza un motivo, mi chiama per cognome - Ciao D'Izzia - e subito dopo esce.
Alberto scuote la testa, questa volta si alza, e con un - va beh, lasciamo stare, vado a dare da mangiare alle vacche - si avvia alla porta della cucina che dà sul cortile, e quindi verso le stalle. Poi mi guarda, e con tono un po' serio, e un po' canzonatorio mi dice - questo non mettercelo nel tuo articolo, va bene? -.
Non faccio neanche in tempo a salutarlo che la porta-finestra è già chiusa, ed io rimango un po' imbarazzato con la tazzina del caffè davanti ormai vuota, la mia amica in cortile ancora al telefono, Luisa (questo il nome che credo fosse della mamma, dato che nessuno me l'aveva presentata)  fuori scena da un po', impegnata da mestieri casalinghi, e il mio quaderno pasticciato da appunti sparsi che guarderò in un secondo momento.
Ricordo come fosse ieri i minuti dilatati che ho vissuto subito dopo, e fino a quando Sandra rientrò per salvarmi; gli odori, le immagini, le emozioni, per ciò ne scrivo lucidamente dopo quattordici anni.

Questo è il mondo che abbiamo creato.
Siamo europei tardo-medioevali travestiti da non so cosa, gente moderna, credo.

Dietro la sofferenza delle guerre belliche e quelle finanziarie, dietro ogni lotta di classe ed ogni sfida per la sopravvivenza, c'è una grande bugia di fondo, che porta il nome di globalizzazione: una globalizzazione di idee, oggetti, beni, servizi e, soprattutto, di bisogni indotti.
La bugia non è il nobile concetto con cui viene spacciata al mercato, poiché questo è condiviso da tutti noi, speranzosi di comunicare con chissà chi in ogni parte del mondo; la bugia è il modo in cui viene perseguita, la globalizzazione, vale a dire attuando strategie di mercato utili solo a ridurre il potere d’acquisto degli stipendi, mercanteggiando il costo delle merci con i diritti dei cittadini lavoratori e non lavoratori, ottenuti con anni e anni di lotte e sacrifici.
Ad ogni conferenza stampa, ad ogni intervista (palesemente preparata), ad ogni intervento in programmi televisivi, presidenti del consiglio, ministri e parlamentari, giurano e spergiurano che la priorità del loro operato è salvaguardare il potere d’acquisto dei cittadini, nonché i diritti acquisiti.
Sono sicuramente un po’ rincoglionito io, ma non ho ancora visto gli interventi “protettivi” di cui sopra e sto al varco ad aspettare; ho visto invece la bolletta di € 890,00 che mi è arrivata ‘sto mese, e la benzina alla macchina che adesso la faccio con la pipetta della melatonina, per non sprecare troppe gocce.

Una bugia che non ci permette di capire per quale motivo importiamo ed esportiamo ovunque nel mondo (vedi ITALIA IN DATI,
ho sintetizzato un loro grafico per questo post), ma restiamo il terzo paese in Europa per tasso di disoccupazione.
La bugia che ci viene profusa con generosità è semplicemente lo stile di vita che abbiamo adottato, non noi singolarmente, ma noi come società; il cibo, gli scambi di materie prime fra stati distanti migliaia di chilometri, lo spreco di carburanti, lo sfruttamento di manodopera a condizioni umane inaccettabili, la lenta e consapevole distruzione del pianeta.
La bugia che ci stanno imboccando come un dolce e morbido biscottino da latte
sono gli ingredienti scritti nelle confezioni del cibo che acquistiamo, e la loro provenienza palesemente falsa o tendenziosa.

Ho in mano un pacco di pasta, non vi dico la marca, copio e incollo quello che c’è scritto sugli ingredienti: MADE IN ITALY, PRODOTTO E CONFEZIONATO DA *** ROVATO, BS, ITALY, PRODOTTO IN ITALIA, PAESE DI MOLLITURA: ITALIA… indovinate cosa c’è scritto alla voce “paese di coltivazione del grano”…?
Bravi coglioni, avete pensato che la pasta fosse “italiana”, come me del resto, e invece in piccolino, nel retro, in basso, c’è scritto (in corsivo e con carattere finissimo): coltivazione del grano UE e non UE.

Capito perché non posso credere a nessun giornalista, a nessun politico, e nessuno che parli in tv, tranne quelli, ovviamente che hanno il coraggio di smascherare questo sistema di bugie incrostate?
Il gas dalla Russia, cazzo ragazzi, il 07 Marzo 2006 a Bologna, Beppe Grillo registrava lo spettacolo “incantesimi”- non esisteva ancora il Movimento 5 Stelle – ed io comprai il dvd di quella registrazione; beh, sul piano energetico dell’Italia, sul gas, sul carbone, sul nucleare, su ciò di cui parlano oggi tutti, cascando dal pero, Grillo dedicava lunghi monologhi in quello spettacolo, già 16 anni fa, com’è possibile? Era un mago?
No, ma figuriamoci, sono argomenti che tutti conosciamo, e che fanno parte della grande bugia della globalizzazione.
Vorrei tanto sbagliarmi su tutto, miei cari piccoli lettori confusi, ma temo che con la scusa della guerra in Ucraina si stia già lavorando per la creazione di un unico “account” energetico europeo in cui noi come cittadini singoli perderemo totalmente peso (mi sbaglio? Fatemi sapere commentando il post), e che le bugia della globalizzazione stia crescendo come il pisello della favola.
Solo che la principessa siamo noi.

 

nota: il regime delle quote latte, aperto nel 1984, si è concluso il 1° Aprile 2015, momento dopo il quale è per la produzione di latte di è ripristinato il mercato libero. La conclusione era stata decisa già nel 2003, cinque anni prima dell’epoca in cui è ambientato il racconto di questo post, che è reale a parte i nomi che ho deciso di cambiare.
Per ulteriori approfondimenti, potete dare una lettura ai seguenti link:

Parole chiave del post
#Europa
#quotelatte
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#globalizzazione
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#gas
#Russia
#incantesimi
#beppegrillo

lunedì 7 marzo 2022

Post n.25: Il presidente ucraino Zelensky chiede la no-fly zone all'Europa

- i nostri bambini stanno morendo sotto le bombe
- e noi stiamo facendo di tutto per aiutarvi. Vi manderemo più soldi, più cibo, più medicine, più aiuti umanitari, più..
- basta con le cazzate, vogliamo la no-fly zone e aerei militari
- ma così scoppia la terza guerra mondiale!
- vorrà dire che anche i vostri figli moriranno sotto le bombe.




Parole chiave del post:
#Zelensky
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#noflyzone
#terzaguerramondiale

domenica 6 marzo 2022

Post n.24: Sesso fra macachi e cervi, ed altre intelligenti notizie dal mondo

Miei cari bimbi sperduti nella penisola che purtroppo c'è, come state?
Avete già cominciato a prendere le quote delle vostre cantine per capire se, oltre a voi, qualche altra famiglia, le scorte di cibo e acqua, un angolo cesso e doccia, ci stanno anche il vostro televisore a 88 pollici e la PlayStation 5?
Si, va bene, devo smettere di esagerare sulla storia della terza guerra mondiale, del resto chi mi legge sa che ne parlo da qualche annetto, tutto sommato ormai avrete capito come la penso in merito, e a dire la verità un po' mi sarei anche rotto le pallette di ripeterlo.
Fra l'altro io conto come un granello di sabbia durante una tempesta nel Sahara e...
No, scusate, devo correggermi, perché la metafora è troppo seria e rischia di eludere il tono leggero che ho deciso di dare a questo post.
Fra l'altro, dicevo, io conto come Cicciolina durante la votazione sulla fiducia al Governo Goria, quindi non so se davvero la mia arte scrittoria abbia peso sulle vicende internazionali.
A proposito di questo post, devo ammettere che un po' di aria l'ho fritta, e forse è il caso di procedere con i contenuti (tsè!).

   Quando scrivevo per UkiZero la rubrica “Il giorno della Quaglia”, commentavo ironicamente i fatti del mondo, quelli più seri, diciamo; talvolta, ovviamente, mi capitava di incappare in notizie molto meno convenzionali, ma che davano comunque il senso della direzione verso cui stavamo traghettando questa nostra società.
Poi, certo, navigando molto poco allegramente fra i world wide web, leggi roba che fa proprio schifo, e allora sì che il tuo intimo io si sofferma, per i più svariati motivi, a leggere; una curiosità che gli analisti bravi sanno decifrare con diverse sedute da 100 € cadauna, e che io posso solo definire col termine noia.

   Ho letto su Cosmicoblog di un “incidente” piuttosto sgradevole avvenuto in Cina, durante il quale a seguito di uno spurgo è avvenuta una vera e propria eruzione di cacche e liquami su tutti i passanti; a questa notizia ne seguiva un'altra, che accennava all'esplosione di un camion cisterna pieno di escrementi, e poi ancora un altro disastro simile avvenuto in America durante una festa di compleanno ma... quello che mi ha lasciato pensare è la frase finale con cui veniva chiuso quell'articolo: “In generale, se sei appassionato di escrementi, puoi anche consultare, oltre ad uno psicologo, il nostro tag Feci (escrementi o sterco).”.
Ho verificato il tag per voi, amici.
E' vero, ci sono solo notizie a tema escrementi.
Questa, questa è la cosa che mi fa davvero riflettere, cioè esistono persone che passano il loro tempo al pc a leggersi notizie letteralmente di merda, sulla merda.

    Ora, una fonte inesauribile di idee e notizie favolose è, come già racconta da tanti anni il buon Maurizio Battista, la rivista scientifica Focus nella sua versione online, che io leggo di tanto in tanto, ovviamente perché mi piace sfoggiare la mia ignoranza mascherata davanti agli sconosciuti, ma non essendo esattamente di scienza che volevo scrivervi oggi, mettiamo da parte il favoloso mondo della natura e del cosmo, con una promessa: un giorno dedicherò un post solo al sito suddetto, per farci quattro risate.
Mh, mentre scrivo, mento a me stesso, non ce la faccio, sbircio Focus.it e capito su un irresistibile “Il sesso fra macachi e cervi è più diffuso di quanto si credesse”.
Adesso capite anche voi perché devo per forza dedicare un post esclusivamente a Focus.
Così, per distrarmi la mente da cose serie come scimmie che fanno l'amore con i cervi (ho visto il video - guardatelo anche voi cliccando sull'immagine - la scena è molto più romantica di quanto l'essere umano possa immaginare, e non è colpa della cerva assertiva se i giornalisti di Focus riescono a rovinare tutto con i loro titoli fuorvianti), ho continuato a leggere notizie balorde qua e la e... oh mamma mia, ragazzi, era meglio non farlo, non tanto per le notizie in sé, ma per i commenti della gente che si leggono a latere: sembrano scritti dal macaco di cui sopra subito dopo un atto amoroso andato in bianco, perché non voglio credere che il livello di pensiero, e soprattutto di scrittura sia quello che trovo fra tali esternazioni.
Devo rassegnarmi, ovviamente.

Le persone sono fragili, e suscettibili, così suscettìbili, che se sono disperate basta ricevere una lettera per diventare improvvisamente felici.
E' capitato ad una famiglia degli Stati Uniti che, dopo aver portato il loro cagnolino Sunny dal veterinario per farlo far fuori – ops, farlo addormentare per sempre – è caduta in crisi depressiva. Il canetto, ovviamente stava molto male, non si poteva più curare, della serie “dai, Sunny, hai 18 anni, non riesci neanche più a scodinzolare e pisci dalla coda, direi che ormai è il caso di fare un giro dal becchino e ordinare una cassetta”, e i padroncini non avevano comunque accettato il fine vita del canide.
Beh, la bella idea del veterinario è stata di mandare alla triste famiglia una lettera dicendo che era stata scritta dall'angelo custode di Sunny; nella lettera, Helper (aiutante, questo il bellissimo nome del presunto angelo che scrive) dice che il canetto è in paradiso sotto la sua cura, è tornato giovane, e... GRAN FINALE: gli mancate molto, ma vuole che sappiate che un giorno vi rivedrete tutti quanti. Spera che capiate che doveva venire qui, sono sicuro che un giorno Sunny vi accoglierà e vi riunirete tutti insieme.”.
E 'sti cazzi! Più che una lettera d'amore da un angelo e l'anima felice di un cane, sembra il messaggio dall'inferno dello spirito vendicativo del piccolo Sunny, trasformato in Cujo dopo aver fatto un patto con Satana in persona!

La gente crede davvero a tutto, non c'è da stupirsi; c'è anche chi si fa il test di gravidanza e va in panico perché risulta essere incinta ed è vergine!
La storia di una ragazza raccontata da lei stessa fa morire dal ridere, pensare che la racconta dieci anni dopo il fattaccio; ai tempi, Katie aveva 17 anni e pare non fosse particolarmente
sveglia, perché compra il test a seguito di un certo ritardo, e dopo aver visto la disastrosa doppia linea lo dice come prima cosa all'ex ragazzo.
Quello la manda a cagare.
Poi lo dice alla madre, e lei le risponde con cortesia “scusa, figlia mia, per curiosità, è da molto che la dai via, e senza precauzioni?”.
Passa poco tempo e si scopre la verità: il test era quello di fertilità, e tutti festeggiano, perché l'america ha una trovato nuova possibile presidentessa in arrivo.
Ovviamente io non credo alla storia, anche perché il video è palesemente recitato e la tipa è truccatissima – quindi sta facendo solo miliardi di visualizzazioni su TikTok – ma c'è un sacco di gente che ci crede e commenta, e poi ci sono i commenti sui commenti. Mah.

La facilità con cui si possono ingannare le persone di oggi può ci spingere anche a commettere passi falsi, ed ecco che qualcuno commette un'azione che, se non fosse di per sé un vero e proprio reato, io definirei una genialata.
A Biella, il 02 Dicembre 2021, un tizio si è presentato per vaccinarsi ma... diciamo che non era molto convinto della punturetta, forse era novax, forse aveva paura, oppure si era rotto le palle di avere dolori dappertutto per giorni e giorni.
Beh, data la necessità di aggiornare il greenpass, il tizio ha avuto l'ideona di presentarsi con un avambraccio di silicone, convinto di prendere per il culo gli infermieri che gli facevano l'iniezione. La tipa che lo doveva bucare lo ha guardato, gli ha toccato il braccio, poi gli ha detto “Scusi può alzare tutta la manica?”e poi il trucco è stato scoperto.
E cosa ha risposto il genio? “Dai, può chiudere un occhio?”
Cioè, ti presenti ad un hub vaccinale con un braccio finto, no, non tutto il braccio, costava troppo, solo l'avambraccio, speri di prendere per il culo gente che studia per anni e che ultimamente fa 1000 iniezioni al giorno, e quando ti scoprono hai il coraggio di chiedere che chiudono un occhio? Io ti avrei fatto bere 20 dosi di vaccino così, alla boccia, poi ti avrei fuso il braccio finto col cannello da idraulico a quello vero. Magari ti passa la voglia di fare lo spiritoso. Però, allo stesso tempo, ti avrei stretto la mano e mi sarei fatto un selfie con te, perchè davvero, quella del braccio finto è un'azione obiettivamente eroica che merita anche rispetto, per il coraggio più che altro.

Forse, però, l'oscar per la genialità dovrebbe essere assegnato a Caelie Wilkes, statunitense (nooo dai, non vogliamo mica fare ironia gratuita sugli americani e pensare che le minchiate le fanno tutte loro, eh?!), che per due anni ha annaffiato, anzi amato una stupenda piantina succulenta, a tal punto da attivare un programma automatico per annaffiarla, così da non permettere a nessun altro di farlo.
La ragazza era orgogliosa della sua piantina che, a quanto pare, manteneva sempre il suo stato luminoso.
Poi, la tragedia: al primo travaso, si scopre che la piantina era drammaticamente FINTA.
Capito, amici?
Una pianta finta, annaffiata per due anni.
Un dubbio dovrà pur sorgere, prima o poi, non tanto per l'aspetto estetico – le piante finte sono davvero somiglianti a quelle vere, le succulenti poi, sono identiche – ma... se quando le annaffi, il vasetto piscia acqua da tutte le parti perché questa non viene trattenuta dalle radici, sarai costretto a chiederti se hai acquistato la prima pianta con problemi di incontinenza del mondo, oppure sei un perfetto imbecille e stai annaffiando una decina di bottiglia riciclate.

Niente paura, miei cari basiti lettori, c'è ancora speranza per il genere umano.
Qualcuno capace di riconoscere la realtà, e piegarla per seguire la propria volontà, esiste ancora, e dobbiamo seguire l'esempio di queste persone, secondo me.
Pensate al tizio del Regno Unito che ha cambiato di nascosto il nome di sua figlia all'anagrafe.
Mi correggo, non l'ha cambiato, in quanto la piccola era appena nata, ed il nome doveva ancora essere registrato; il problema che la scelta era stato motivo di grandi scontri fra marito e moglie, e sfido chiunque di voi a non crederci.
Lui, per la pupa, aveva pensato a nomi tipo Amelia, Ella o Sophia (ragazzi, pelle d'oca, sono i miei preferiti, com'è possibile?), lei... lei... non ho il coraggio, per la vostra salute mentale... E va bene. Lo faccio.
Lei per la figlia aveva scelto i seguenti nomi: Hoohee, Joejie, Yabba e Buza.
Pare che Buza fosse, oltretutto, il preferito.
Litigi vari, e che fa il tipo?
Va a registrare il nome della bimba appena nasce, mentre la moglie è a letto. Nell'articolo non è specificato quale nome ha scelto il marito per la piccola, ma non importa: la cosa importante è che ha compiuto un vero atto d'amore, non chiamandola Buza, il nome credo più brutto mai concepito dopo il diluvio universale.

In tema di nascita, mi ha colpito la notizia di due gemelle (omozigote) che hanno sposato due gemelli (omozigoti); le due coppie hanno partorito entrambe un figlio.
Allora, ho letto più volte l'articolo per voi, mi è venuto il mal di testa. Dunque, prima di tutto dovete sapere che i quattro tipi, ora con i figli, vivono insieme. Le coppie si sono anche sposate insieme, e condividono lo stesso conto in banca. Vestono allo stesso modo e.. ah, ho saltato un passaggio, anche la proposta di matrimonio con l'anello era stata fatta nello stesso momento.
Le due sorelle si chiamano Brittany e Briana Deane, i due fratelli Josh e Jeremy Salyers. Brittany e Josh sono genitori di Jett, mentre Briana e Jeremy di Jax. Minchia che casino.
Fra l'altro, Jeremy ha dichiarato di sentirsi un po' anche papà di Jett, e forse anche il fratello prova lo stesso sentimento per suo figlio Jax.
Beh, considerando che le mogli sono rimaste incinta nello stesso momento, che i due maschi si somigliano di brutto e che vivono insieme, probabilmente non si tratta solo di un sentimento. Fra quei quattro secondo me non si capisce un cazzo, e i figli cresceranno con seri problemi, perché papà e mamma sono identici a zio e zia, e oltretutto anche fra cugini si assomigliano.
Pensa che roba.
“Jax hai visto papà?”
“Sì è nudo con la mamma nel letto”
“ma sono io la mamma!”
“no tu sei la zia, e perché mi chiami Jax? Io sono Jett.”
“Jeremy porca puttana smettila di trombare con mia sorella, e scendi che devi portare ancora il bambino dallo psichiatra!”.

Ah, le fotocopie umane sono della Virgina.
Stati Uniti.

Bene, miei cari gemelli eterozigoti di voi stessi, siete ancora in cerca di una spiegazione del perché state leggendo questo blog, o vi siete già ubriacati con il disinfettante verde?
Se siete ancora vigili – no, carabinieri ahahAHAHahahAHAH, ehm, che cazzata – vi racconto l'ultima cosina, dato che ne avrei molte altre, ma sento di essermi spinto oltre i limiti dell'umano sopportabile.
Se avete anche voi notizie furbe dal mondo, fatemi sapere scrivendomi – e citando le fonti - tramite il modulino che trovate nella colonna a destra, ne potrei parlare prossimamente, ringraziandovi pubblicamente ;)

Va beh, dicevo, altri furboni sono tre influencer russi che, presi dalla loro irrefrenabile voglia di fare scherzi per poi pubblicarli sul web, chiamano un servizio di car sharing, fanno scendere l'autista con la scusa di fargli caricare i bagagli e uno di loro scappa con l'auto.
Quando ritorna, i tre spiegano all'autista che si trattava di uno scherzo, peccato che quello aveva già avvisato le forze dell'ordine e... si sa che quelli non sono proprio morbidi, tipo in Italia dove a volte trovi il carabiniere o il vigile che piuttosto di aprire una nuova pratica di denuncia si farebbe scorticare vivo, e allora capita che:
Dumshebay E., Tusupov A., Khasanov R. N. sono stati giudicati colpevoli di aver commesso un crimine ai sensi del paragrafo 2 dell’articolo 166 del codice penale della Federazione Russa e sono stati condannati alla reclusione reale, per un periodo di tre anni e sei mesi, con scontare la pena in una colonia penale a regime generale”.
Poteva andare peggio.
Potevano essere scorticati vivi.


Bene (bene?!?!) miei cari bimbi sperduti nella penisola a forma di Durango anni '80, spero di esservi stato di buona compagnia, almeno quanto Flavio Insinna mentre applaude con i palmi delle mani come una scimmietta indiana che cerca di aprire il portafogli appena rubato ad una turista europea scema, e sono convinto che condividerete il mio post (il titolo è il link), così come state condividendo il blog (copiando direttamente l'url dalla barra degli indirizzi se volete), parlandone bene con chiunque, anche col vostro salumiere.
- mi dà un etto di cotto, uno di crudo, mezzo di golfetta, una porzione di squacquerone e poi mi raccomando vada a leggere PendieririRò.blogspot.com! -.
A presto, e buona vita!

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