Tre scalatori decisero di fare sosta presso una locanda ai piedi dei colli più alti, dopo aver affrontato una lunga traversata a piedi.
Una volta ordinato di che mangiare e bere, notarono subito una ragazza seduta al banco del bar, da sola, che indossava un lungo abito rosso; la ragazza era giovane, silenziosa, sola, e sembrava non aver nulla a che fare con l’ambiente circostante.
I tre, dunque, cominciarono a commentare sottovoce fra loro, esprimendo le più singolari ipotesi sull’identità della giovane donna.
Quando l’Oste cominciò a servirli, i tre gli posero varie domande sulla ragazza:
- scommetto che si tratta di una donna d’appuntamenti, e qui al primo piano ha la sua stanza: sei tu che prendi i soldi, vero?
- smettila - diceva l’amico - non vedi che è una donna storpia, non sente nulla, e non capisce neanche quello che diciamo
- per me, invece, è una ladra, e qui trova rifugio. Solo una ladra può permettersi un simile abito. Dai parla, tu sicuramente sai chi è quella ragazza, era già qui quando siamo arrivati -
- Quando allevavo mia figlia - rispose l’Oste - le dicevo sempre che da grande l’avrei aiutata a seguire la strada suggerita da suo cuore, ed è così che, crescendo, quella bambina ha deciso di coltivare la passione per la danza. Prima che cali il sole passeranno a prenderla gli elementi della sua compagnia per il grande spettacolo che si tiene giù al paese, e lei attende l’esibizione per la quale si è preparata da più di un anno.
Per fortuna, sente molto bene, ma crescendo ha affinato una tecnica speciale, che le permette di ascoltare solo le note del flauto e le corde del liuto.
Parole chiave del post
#attorezen #storiezen #robertodizzia #pregiudizi
Nessun commento:
Posta un commento