Se fossi davvero capace di scrivere, al posto di un blog farei un libro, e diventerei ricco.

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martedì 21 febbraio 2023

Post n.113_ Non violenza - messaggio n.1 - Armi e Guerra

Pensa se tu, tu che guardi il video, potessi governare il tuo paese, lo Stato in cui vivi oppure più Stati 
Ti dico che potresti occuparti di organizzare il piano energetico di questo Stato - o di più Stati - piano energetico fondamentale dei prossimi non cinque non sei anni, ma nei prossimi cinquanta o cento anni; un’idea assolutamente ormai imprescindibile e fondamentale.
Imprescindibile anche dalla progettazione di ciò che sarà l’utilizzo del suolo.
Ti dico che potresti per esempio occuparti dell’insegnamento e di ciò che sarà la cultura, e tutto ciò che i ragazzi imparano e devono imparare nei dieci, quindici, vent’anni di scuola.
Ti dico che potresti occuparti della redistribuzione del benessere tra i tuoi cittadini, in tutti i sensi.
Ti dico che potresti occuparti di come aiutare le persone meno… meno fortunate dal punto di vista fisico e sociale, a diventare persone più fortunate - non aiutarle a continuare a essere meno fortunate.
Ti dico che potresti occuparti di aiutare le aziende a svilupparsi.
Ti dico che potresti occuparti di un sacco di temi fondamentali.
Ti senti orgoglioso di questo? Ti sentiresti pronto a fare tutto questo? Bene! Quindi… un sacco di responsabilità, un sacco di gioia anche nel portare avanti il tuo ruolo, perché cambieresti veramente il mondo, questa volta sì.
Molti pensano che non riescono a cambiare il mondo facendo le proprie attività quotidiane, sbagliando perché anche alzando un dito si cambia il mondo, ma… Facendo questo “mestiere”, governando un Paese o un insieme di Paesi, di sicuro si cambia il mondo.
Beh tu cambieresti veramente il mondo: potresti legiferare su argomenti di vitale importanza, ma soprattutto insegneresti - grazie alla tua azione - insegneresti agli esseri umani a tornare Esseri Umani; trasmetteresti ai tuoi figli, ai tuoi nipoti, a tutti quelli che vengono dopo: il senso dell’esistenza e dell’evoluzione dell’Homo Sapiens.

Bene: quelli che oggi sono al tuo posto, anziché fare tutto quello che ti ho appena detto, stanno mandando armi per perpetrare delle guerre.
Questo è quello che fanno.
E il mio post finisce qui.

Parole chiave del post: 
#nonviolenza #pace #guerra #attorezen #armi #ucraina #russia #europa #governo #robertodizzia

Post n.112_ Storie Zen di Roberto D'Izzia: "L'allievo che non seppe rispondere"

Il Maestro Zhao Feng, chiese ad alcuni suoi allievi di lunga data, cosa fosse per loro l’amicizia.
Prontamente, alcuni di loro risposero
- è un legame basato su reciproco rispetto, e sincerità - disse il primo
- è un bisogno indotto dalla civiltà, l’essere umano sicuro di sé può manifestare rispetto senza pretendere l’esistenza di alcun legame - rispose il secondo
- io credo - rispose il terzo, chiedendo timidamente la parola - che sia una forma di grazia senza forma ne’ tempo, che può prescindere dal soggetto cui è destinata o da cui proviene.
   Il Maestro, ascoltando le varie risposte, osservò un allievo che rimase in silenzio, e si rivolse a lui: 
- tu non vuoi rispondere? - gli chiese, con tono severo ma affettuoso
- maestro, io non ho capito cos’è l’amicizia, perdonatemi ma vorrei chiedere al gruppo di non rispondere.

I compagni lo guardarono con aria di disapprovazione, e si levarono alcuni commenti contrariati
- com’è possibile? Proprio qui siamo amici da anni e tu non hai capito cos’è l’amicizia? - disse uno
- non pensi, almeno di dover fare uno sforzo intellettuale, in segno di rispetto al maestro che ci ha posto una domanda? - aggiunse un secondo
- io penso che se tu non sai cos’è l’amicizia, proprio questo è il luogo giusto per discuterne, non credi? - disse un altro ancora, amichevolmente.
   Zhao Feng, ad un certo punto, si alzò, andò verso l’allievo zitto, e si inginocchiò con le mani giunte davanti a lui.
Gli altri allievi rimasero letteralmente scioccati da quella immagine, ma nessuno provò a dire nulla.
Allora, il Maestro disse: 
- perdonami, se puoi, se avessi capito che hai dei compagni di studio così violenti, ti avrei posto la domanda in privato.














Parole chiave del post:
#attorezen #storiezen #robertodizzia #attesa #ascolto #violenza 

sabato 18 febbraio 2023

Post n.111_ Possedere l'alba

Chi scherza coi colori?
Così quieto nero pare incendiarsi di purpurea ed eterea illusione,
e poi, un istante, 
dai toni freddi verso il giallo andare
tutto si fa vita
d'intrinseca arancia e sfuggevole verde
Bolla surreale che non è notte, e non è giorno,
ove e quando non arriva
la luce degli astri, quelli remoti, 
e pure il grande caldo padre. 
   Il poeta sfoggia impulsi possessivi, 
ma il silenzio e l'aria fresca non si fanno abbracciare, stringere, imbottigliare;
tutt'al più offrono se' stessi,
perché egli possa dissolversi e farne direttamente parte. 

(Roberto D'Izzia, 18/02/2023 ore 06.20)
Parole chiave del post:
#attorezen #robertodizzia #RobertoDIzziascrittore #poesia 

venerdì 17 febbraio 2023

Post n.110_ Giordano Bruno: difendere le proprie idee, fino alle fiamme

17 Febbraio 2023, mondo. Uno, degli infiniti.

   Se anche tu, oggi, ti indigni perché esistono paesi in cui qualcuno viene incarcerato o ucciso per le proprie idee, allora sappi che in Italia, il 17 Febbraio del 1600 - 423 anni fa - Giordano (nato Filippo ) Bruno per il suo pensiero fu torturato e poi bruciato vivo in piazza Campo de' Fiori, a Roma.
Non volle abiurare (rinnegare le proprie idee), e dopo anni di stenuanti processi, gli venne applicata la mordacchia alla lingua, prima del famigerato rogo. 
   Pensava che la terra girasse attorno al sole e non viceversa, che nell'universo esistessero infiniti mondi e stelle; tutto il creato per lui era un insieme di particelle interconnesse, sapeva che con la tecnica giusta avrebbe potuto cambiare la struttura del suo cervello per consolidare la memoria.
Insomma, tutte verità scientifiche dimostrate oggi, e che lui aveva percepito più di 400 anni fa.

Perché mai torturare e bruciare una persona così illuminata?
Certo, qualche motivo, come dire, 'concettuale' ci sarebbe, ammesso che esistano motivi per cui distruggere un essere umano.
Per esempio, la sua strada intellettuale e filosofica, lo portò a comprendere che la verità non è quella imposta dai dogmi, ma nasce da una continua e pura ricerca individuale. Idea pericolosissima, se si prova ad immaginare una popolazione di persone che, improvvisamente, alle nozioni ricevute cominciano a sostituire le proprie, acquisite e maturate dopo un lungo processo di crescita interiore. 
   Non si riesce ad immaginare neanche oggi, nel 2023.
   Bruno era anche convinto che nessuna autorità può e deve porre alcuni esseri umani al di sopra di altri, soprattutto usando la violenza. Si riferiva ai monarchi, certo. Figuriamoci, poi, quando si tratta di un'autorità religiosa, che utilizza superstizioni e concetti filosofici per ingannare o condizionare le persone comuni, al fine di manipolarne i pensieri e comandarne le azioni.
Ecco, ecco perché bisognava condannare il nolano come eretico, e poi bruciarlo.
A chi importava se stesse ragionando sugli atomi o il multiverso (molti universi), sul metodo scientifico, l'anatomia cerebrale o il misterioso legame fra tutte le particelle (vedi: forza forte, forza debole, gravità, forza elettromagnetica): si era messo contro l'autorità religiosa, e solo per questo motivo andava eliminato, fisicamente ed intellettualmente.
   Ancora oggi, i responsabili di quell'omicidio non hanno riabilitato Giordano Bruno, ma si son detti "rammaricati" per quanto accaduto.
Lui, Giordano Bruno, la cui statua giganteggia severa in Campo de' Fiori a Roma, ormai fa parte di quell'infinito Universo che tanto sensibilmente aveva intuito; lui come i molti filosofi e mistici orientali vissuti prima di lui.

   Voglio ricordarlo così, con la frase che pare abbia sussurrato ai suoi aguzzini - aguzzini che per me non sono molto cambiati, dato che ancora oggi credono nelle stesse teorie di allora e che rifiutano l'esistenza di positroni, galassie lontane e forza di gravità solo perché non si vedono ad occhi nudi, ma, allo stesso tempo, credono a statue di ceramica che piangono sangue, a possessioni demoniache, oppure pensano che l'essere umano sia al centro dell'universo e che sia "attenzionato" da una determinata divinità, a scapito delle centinaia di altre venerate nel mondo, da migliaia di anni prima che la loro - degli aguzzini - particolare religione nascesse.
   Dicevo, i carnefici recitavano ad alta voce la condanna a Giordano Bruno e lui, prima che gli venisse applicata l'orribile mordacchia alla lingua e di sentire dove e quando lo avrebbero bruciato vivo, disse:
"Avete più paura voi nel pronunciare questa sentenza, che io nell’ascoltarla"

Filippo detto Giordano Bruno,
Nola 1548
Campo de' Fiori - Roma, 17 Febbraio 1600 

(di Roberto D'Izzia, 17/02/2023)
Parole chiave del post: 
#attorezen #giordanobruno #oscurantismo #idee #liberta #pensierolibero #campodefiori #dogma #eresia 

Post n.109_ CabareTTERRIMO_ 04 Febbraio 2023_ LIVE

Ciao miei cari bimbi sperduti nella penisola che purtoppo c'è...
Ecco alcuni momenti di CabareTTERRIMO, la serata che ho tenuto al D&D For You di Bellaria Igea Marina il 04/02/2023...
Beh, che dire: divulgate, organizzatevi, e per la prossima volta siate mille mila, così ci divertiamo ancora di più 🙂 

mercoledì 15 febbraio 2023

Post n.108_ Responsabilità

Tu vorresti cambiare il mondo, ma non ci riesci. 
Allora ti convinci che il mondo non si può cambiare.
È come incolpare la pianta di pomodori, se la pasta al sugo ti viene salatissima.

(Roberto D'Izzia 15/02/2023, ore 18:48)



Foto di Tom da Pixabay

Parole chiave del post:
#aforismi #attorezen #robertodizzia #responsabilità 

martedì 14 febbraio 2023

Post n.107_ Storie Zen di Roberto D'Izzia: "L’amica che parlava tanto"

Un giorno, una donna disse alla sua migliore amica
 - ti ho sempre voluto bene, ma dopo tanti anni devo dirti che faccio fatica a starti vicino, poiché non mi ascolti mai; parli solo tu e sempre dei tuoi problemi, non mi dai modo di aprire il mio cuore, parlarti di me e della mia vita.
L’altra, che l’ascoltava in silenzio, ad un certo punto, disse con rabbia: 
 - bene, da oggi non mi vedrai più.

La donna fu molto triste di quella reazione, ma dopo diverso tempo, l’amica si fece di nuovo viva.
Il loro rapporto era molto cambiato, e il dialogo fra le due era diventato finalmente aperto ed equilibrato.
Così, la prima, prese coraggio, e durante una discussione particolarmente intima, le chiese:
- sono contenta che tu sia tornata da me. Come hai fatto a cambiare così tanto? Hai forse preso lezioni da qualcuno? Sono settimane che non mi parli più dei tuoi problemi.
- niente di tutto ciò - rispose l’amica - grazie alla sincerità delle tue dure parole, ho raggiunto la consapevolezza, ed oggi non ho problemi che affliggono la mia esistenza.


Parole chiave del post:
#attorezen #storiezen #robertodizzia #compassione #ascolto #pazienza #consapevolezza

Post n.106_ Il tuo obiettivo

Un obiettivo si puó visualizzare ad occhi chiusi, meditando. 
Potrai raggiungerlo, peró, solo quando riuscirai a vederlo tenendo gli occhi ben aperti.
(Roberto D'Izzia, 14/02/2023, ore 07:55)


Parole chiave del post: 
#attorezen #robertodizzia #crescitapersonale #obiettivi #leggediattrazione #meditazione #visualizzazione #vascorossi

sabato 11 febbraio 2023

Post n.105_ Finalmente, i miei versi pubblicati! Sarò su LIBRO BLU di Ivvi Editore

"Bisonti", uno dei miei componimenti più onirici ed intensi - chiamatela poesia, se vi pare - è stato selezionato dalla Ivvi Editore, e farà parte di una raccolta corale intitolata "Poesia italiana - Libro blu".
Il libro, preordinabile QUI verrà spedito a partire da fine febbraio 2023, e da aprile 2023 sarà ordinabile in tutte le librerie d'Italia, e sui principali siti che vendono libri.
Mi sento stranito, aver 'passato' una selezione lunghissima mi regala emozioni che ho bisogno ancora di capire.
Direi che sia il caso di farvi leggere i versi del brano, non prima di avervi scritto una cosa: cosa può accadere se una trasmigrazione sensoriale si concretizzasse per un istante sia nello spazio che nel tempo?


Bisonti

S’affaccia furtivo, il guerriero Sioux,
e con la mano a ripararsi da un timido sole
osserva,
silenzioso osserva il divenir del giorno ad est,
e mandria di bisonti impazziti
verso il nulla andare.

Ecco, sta pensando,
quelle son le mie future sfide,
e nel mentre cento dardi estrae
dalla sua faretra;
non c’è bestia che mi fermi,
quando stringo fra le mani
le mie cento vite.

E poi,
un pietoso sguardo verso l’ovest,
punto cardinale del ricordo.
E colori come odori,
gusti come suoni,
pallidi riflessi che ingannano i miei occhi,
e pretendono d’esser vivi.
Fichi d’india e calure estive,
sale grosso, e sale fino,
infiniti istanti silenziosi in due.

Ecco,
sta pensando mentre posa i dardi
son le anime danzanti dei bisonti uccisi,
che mi fanno compagnia.
Poi,
prende l’arco sorridendo
e si volta nuovamente verso est.

Roberto D'Izzia




Parole chiave del post:

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