[...]La
decisione senza precedenti di fornire armi all'Ucraina rappresenta
anche una spinta verso una maggiore integrazione europea,
l'istituzione di una difesa comune per l'autonomia strategica
complementare all'Alleanza atlantica, la revisione delle politiche
migratorie ed energetiche.
[...]'Italia contribuisce con 239 unità
in Lettonia; sono disponibili ulteriori unità, circa 3.400, le forze
aeree in Romania saranno raddoppiate.
Senato della Repbblica Italiana, Mercoledì 2 Marzo 2022 - 411ª Seduta pubblica (per il testo completo, Clicca QUI)
Mi
sveglio, al mattino, e cerco la notizia col mio nome.
Sì, proprio
il mio; sono sempre stato megalomane, oltre che vanitoso, e l'idea
che l'intera stampa si occupi di me ha sempre stuzzicato il mio
smisurato ego.
Le colonne che spero di leggere, però, non sono
una pletora di complimenti su chissà quale mia performance
attoriale, sul mio primo libro in arrivo, oppure sul mio nuovo
entusiasmante taglio di capelli, no. La notizia che spero di leggere,
più o meno si riassume con un secco “Roberto D'Izzia si è
sbagliato, il mondo non fa totalmente cagare, e gli europei non
decideranno mai di partecipare attivamente alla guerra che ha
innescato Putin in Ucraina”.
Mi sveglio con questo pensiero da
diversi giorni, con un fosco presentimento, però, perché seguo la
politica da molti anni, conosco il linguaggio che viene usato dai
governanti nelle conferenze stampa, e ormai ho capito bene quando i
discorsi sono sinceri, e quando, invece, sono puri e semplici
massaggini di riscaldamento preparatori per i discorsi a venire.
Lo
leggo negli occhi di chi parla, lo sento nel tono della voce, lo
capisco dalle parole usate.
Penso ad una scena di pochi istanti
del film “V per Vendetta”; in una birreria nella quale una tv
sintonizzata, stranamente, non su videoclip di gruppi rock ma su
telegiornali filogovernativi, un cliente appoggiato al bancone dice
al barista che sta pulendo i bicchieri “ma ti rendi conto delle
stronzate? E' da questa estate che ci martellano”.
Ecco la frase
che fluttua nel mio cervello, come una pubblicità al neon
programmata per scorrere da destra a sinistra in un infinito loop,
tutte le volte che ascolto un discorso pubblico: ma ti rendi conto
delle stronzate?
Miei cari bimbi sperduti nella penisola che
purtroppo c'è, e che ospita basi NATO aeree nonché depositi di armi
nucleari in ben due città (Ghedi e Aviano), vi state grattando la fronte in segno di
dubbio su come viene gestita la crisi Ucraina da parte degli Stati
europei, o vi state grattando i coglioni nella speranza che tutto
passi in fretta senza colpi di testa da parte di qualche 'mbiaco
bombarolo?
Io sono molto, molto incazzato, perché non capisco per quale (vero) motivo stiamo mandando armi all'Ucraina.
Aiuti umanitari, soldi,
tutto giustissimo (parzialmente giusto, sapete, non mi è chiara la spiegazione del perché lì si mandano gli aiuti, e le altre popolazioni
che nel mondo sono devastate da conflitti e soprusi devono
arrangiarsi allegramente).
La cosa che più mi fa incazzare è
l'ipocrisia con cui i nostri politici fanno queste porcate.
Mandiamo
armamenti, ma non all'Ucraina, sia chiaro, bensì agli stati
europei confinanti all'Ucraina così... potranno darli all'Ucraina.
E
che cazzo di differenza fa?!?!
E' come dire, Pinco dà un mitra a
Pallino per darlo a Tizio che spara a Caio (il cattivone).
Però
Pinco ha le mani pulite.
Altra ipocrisia insopportabile,
continuiamo a prendere gas dalla Russia, mentre il nostro ministro
degli esteri va in giro per il mondo a chiedere elemosina di gas
alternativi.
Cioè mandiamo soldi e armi all'Ucraina, ma
finanziamo i russi pagando loro il gas.
Siamo con le pezze al
culo, ma non abbiamo il coraggio di dirlo.
Le sanzioni che stanno
studiando (con calma eh, intanto la gente muore) servono solo a
colpire i russi poveri – i cittadini – che non di certo si sono
inventati l'assalto all'Ucraina dall'oggi al domani; colpiranno noi
che pagheremo gravi conseguenze economiche, ma non colpiranno Putin,
ne' i soliti ricchi del mondo.
Soprattutto non colpiranno chi le
sta studiando ed attuando, perché gli stipendi d'oro rimarranno e
non cambieranno metallo, statene certi.
La storia, poi, di
mandare armi ad una nazione in difficoltà bellica, che già ha
armato i cittadini (!!!) e che sta raccogliendo volontari da tutta
Europa (!!!) è forte; è come se fuori da una discoteca vedo un tipo
ben piazzato, un po' ubriaco, con una pistola, che vuole picchiare un
ragazzo più piccolo perché ballando ha sfiorato il culo della sua
tipa.
Intorno ai due si creata un po' di ressa.
Il tipo
muscoloso e mezzo ubriaco ha già tirato due bei schiaffoni al
ragazzetto che, però, anziché scappare è rimasto lì per lottare.
Sicuramente coraggioso.
Tu, però, hai due scelte.
Prima
scelta, andare lì, cercare di far calmare il bestione, e se proprio
quello è fuori di testa come un toro a cui hanno tolto il miglior
torero da incornare, allora ti porti via il ragazzetto in qualche
modo, prima che ci scappi il ferito o, peggio, il morto. Col tempo le
acque si calmeranno, e vedrete come risolvere la cosa.
L'opzione
due: vai dal ragazzetto, gli dai un coltello in mano, una pistola
automatica con sei colpi in canna, e gli metti un caricatore in tasca
e gli dici: dai, cazzo, prima gli tagli le palle e le lanci sul
cofano della sua macchina, poi gli spari dodici colpi in faccia a
quel figlio di puttana, così smette di fare lo sbruffone nei
locali.
Chiaramente, i capi di stato europei hanno scelto la
numero due.
Eh, guarda un po', il bestione ubriaco – leggi
Ministero degli esteri russo - cosa volete che abbia risposto? "I
cittadini e le entità dell'Unione europea coinvolti nella consegna
di armi letali" all'Ucraina "saranno ritenuti responsabili
per qualsiasi conseguenza di queste azioni".
Non ci siamo,
ministro degli esteri russo, non cominciamo a parlare di “cittadini
dell'unione europea”, io con la storia delle armi c'entro come
Flavia Vento all'Accademia della Crusca, cerchiamo per favore di non
fare scherzi; la guerra a me non piace, e non credo di essere
l'unico, date le manifestazioni di cui arrivano immagini da tutta
europa e federazione russa stessa.
Mi sfugge il motivo secondo cui
dieci persone decidono di fare la guerra, e 650 milioni di altre
persone devono subirla.
Fra l'altro, di questo passo, le dieci
lucide persone di 'sta cippa ci stanno allegramente portando alla
guerra atomica – sì, sì, è Putin che ha cominciato bla bla bla,
ma davvero non sopporto più questa litania, possibile che non si
capisca quanto sia importante la diplomazia? - e la guerra atomica è
proprio una roba spassosa: 11.245 armi nucleari in tutto il mondo.
Ce n'è abbastanza per farsi il barbecue in cortile senza più
accendere la carbonella.
La mancata diplomazia dei capi di governo si diffonde a macchia d'olio sui cittadini, che sono molto scemi, si
sa, e già leggo che vogliono cancellare un
corso
all'Università Bicocca su Dostoevskij,
che la soprano russa Anna Retrebko ha rinunciato ad esibirsi per un
certo periodo alla Scala di Milano perché gli era stato chiesto di
esprimersi ufficialmente sulla guerra e lei, pur ribadendo la sua
avversione per la guerra, non vuole denunciare la sua patria ne' fare
politica, perché ha scelto di essere un'artista.
Pochi giorni
prima, il maestro Gergiev era stato silurato dal sindaco Sala perchè
non ha voluto fare dichiarazioni ufficiali contro l'attacco di
Putin.
Questa epurazione fa parte delle sanzioni dell'europa a
favore dell'ucraina? Aiuteranno la fine della guerra?
Mah. A me
paiono epurazioni irrazionali, dettate dall'emotività del momento.
Ovviamente, mi sbaglio senz'altro, fatemi sapere voi.
Dove
mi porterà questo post?
Boh, miei cari mitragliati lettori,
credo che questa volta la chiusa del discorso sarà terribilmente
sfuggevole, e più complicata del solito; vorrei regalarvi come
sempre un sorriso, ma essendo al verde sto studiando il modo per
guadagnare dei soldi ogni volta che ridete.
Non so, magari un'app
collegata al riconoscimento facciale ed alla vostra webcam: mentre
leggete, se scappa il sorrisetto, parte subito il segnale di avvio
alla procedura per l'acquisizione di denaro.
Dal conto corrente
che voi avrete associato al mio blog, ma questa è un'altra
storia.
Conto su di voi, mi raccomando, condividete questi miei
post, commentate qui sotto, non c'è censura, io non sono ancora
diventato un dittatore russo, iscrivetevi al blog, insomma
interagite!
Ricordate: finché c'è vita, c'è la possibilità di
vedere Flavia Vento all'Accademia della Crusca.
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chiave del post
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