“Agire
e non recitare”… cosa vuol dire? È difficile rispondere in pochi secondi, è
tutta la vita del lavoro di Stanislavskij.
“Agire
e non recitare”, provo a fare un semplice esempio, in pochi secondi.
Il
tuo regista ti chiede di mandare un messaggio ad un amico - sei sul palco,
state facendo degli esercizi – un messaggio con un cellulare, con un
telefonino, un amico immaginario evidentemente.
Tu
scrivi, scrivi, scrivi… dopo un minuto il regista ti dice “STOP!”, e tu sei
soddisfatto, hai fatto la tua scena, ma il regista ti chiede di fargli vedere
il cellulare.
Tu
glie lo mostri, e sul cellulare non c’è scritto nulla, perché tu hai fatto
finta di scrivere.
A
quel punto il tuo regista ti chiederà di sapere… di rifare la scena, ma a quel
punto vuole sapere chi era il tuo amico, quanti anni aveva, da quanto tempo
siete amici, cosa volevi scrivergli, qual era il motivo per cui volevi
scrivergli.
Rifarai
la scena e gli manderai un vero messaggio, e mentre gli manderai (scriverai) un
vero messaggio in scena, lungo, significativo, che avrà un senso, in quel
momento tu dirai qualcosa di vero.
Farai
qualcosa di vero!
Il
regista dirà “STOP!” e neanche te ne sarai accorto, sarà passato un determinato
numero di secondi.
Tu
avrai agito e non recitato.
Ciao
a tutti.
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