Se fossi davvero capace di scrivere, al posto di un blog farei un libro, e diventerei ricco.

Se fossi davvero capace di scrivere, al posto di un blog farei un libro, e diventerei ricco.


sabato 23 maggio 2020

Post n.5: Mangiamoci a vicenda

Cosa vuol dire scrivere un #blog?
Come voi acutissimi lettori vi sarete accorti, non sono Aranzulla, e non ho alcuna intenzione di farvi un corso accelerato di alfabetizzazione digitale di primo livello (ctrlv + ctrlc = AZZ-SI-WOW: FUNZIONA!).
 
La mia era una domanda più intima, più filosofica.
Proprio così.

Cosa può voler dire mantenere vivo un diario digitale nel 2020? E' uguale al 2005?
C'è lo stesso rapporto con i lettori, o forse qualcosa è cambiato?
Forse chi scrive un blog vuole solo diventare un #influencer e mettersi i soldi in saccoccia, mentre chi legge è un cannibale in cerca di stili di vita ed idee altrui di cui cibarsi con vorace bulimia, chi può dirlo.
Ricordo che tanti anni fa avevo un rapporto vivo con i miei lettori, umano, vero, li incontravo, scambiavo idee con loro, punti di vista; non avevamo voglia di dirci qualcosa, volevamo dirci TUTTO.
Oggi sui #social i commenti sono di due generi di vuoto: il vuoto a favore (sei un mito, hai ragione da vendere, posso condividere? questa te la rubo), ed il vuoto contro (sei un pezzo di merda, non capisci un cazzo, devi solo andare a zappare, quelli come te non hanno mai lavorato, e le foibe?).
Il TUTTO contro il VUOTO.

Ci starebbe bene la Marcia dell'Impero come colonna sonora.

Ho scritto per Ukizero (clicca QUI) per tre anni (09 gennaio 2014 - 30 dicembre 2016) e devo dire che il rapporto con i lettori era davvero entusiasmante, ma inquietante allo stesso tempo, perchè ogni settimana sapevo che qualcuno - i cannibali di cui sopra? - aspettava anche l'uscita del mio articolo per la folle rubrica "Il giorno della Quaglia".
Ukizero resta, peró, un baluardo di follia lucida. 

Ora invece ci sono i social. 

Leggeteli, 'sti specie di social-antisocial, è incredibile la voglia di distruggersi a vicenda, come onorevole il tentativo di qualche povero eroe d'altri tempi che cerca di divulgare stralci di idee proprie, senza condividere MEME.

(I MEME.
Cosa cazzo sono i MEME?)

Altrettanto incredibile è la voglia di emergere facendo tutorial di ogni tipo, dal come mettersi le dita nel naso senza lacerarsi i capillari, a come fare il pane in casa con la ricetta della nutella; dalla costruzione di una bicicletta con le ossa del tuo cane morto, alla tinta col l'olio del motore dell'auto, opportunamente filtrato con bustine di camomilla.

In questo periodo di virus, ho visto un moltiplicarsi di corsi di teatro on-line.
Sono stato tentato anche io, sapete, i soldi.
Non ce l'ho fatta, però, perchè una cosa è fare della teoria, e allora ci sta, un'altra è trasmettere l'arte fisica per eccellenza via video conferencing.
Lo fate solo perchè volete diventare influencer, ve lo dico io. Il teatro è Altro.

Il Blog è Altro.
E... se avete letto fino a qui, anche voi siete Altro.
Al prssimo post, miei cannibalissimi lettori.

Brano musicale: Prima Guardia, Litfiba

parole chiave del post
#blog
#social
#meme
#antisocial
#primaguardia

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