Ricordo una palestra, come quella delle scuole superiori; grande, alta, luminosa, libera: sono io da piccolo.
Poi, tàc: qualcuno inserisce una piccola parete trasversale di cartongesso, e lo spazio si riduce.
Di poco, ma si riduce.
Passa un altro po' di tempo, e tàc: un'altra paretina compare dal nulla, perpendicolare alla prima, che mi lascia, però, delle vie per girare, camminare qua e là.
Porte.
Passano gli anni, e la palestra si riempie di tramezzi, fino a diventare un incredibile labirinto, con specchi anche sul tetto, sicché io non capisca più neanche qual è il diritto ed il rovescio.
Per anni, soffro di claustrofobia.
Credo che non ti dirò chi sono stati i vari cartongessisti che hanno riempito la mia palestra - ognuno ha i suoi - ma posso condividere con te un'esperienza, concreta, reale, che non è "pensiero" ne' "idea".
Ho scoperto chi sono i cartongessisti, tutti, ed ho capito di che cosa sono fatte quelle pareti: questo è stato il primo, grande, enorme passo che mi è capitato di fare.
Ora - da qualche tempo - sto togliendo tutte quelle pareti, molto attaccate al terreno e pesanti, e...
Sai?
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