Se fossi davvero capace di scrivere, al posto di un blog farei un libro, e diventerei ricco.

Se fossi davvero capace di scrivere, al posto di un blog farei un libro, e diventerei ricco.


domenica 2 ottobre 2022

Post n.84_ Guerra in Ucraina. Armi e parole: molto rumore per nulla.

02 Ottobre 2022, ad oggi sono passati 220 giorni da quando la Russia ha deciso di destabilizzare la calma razzista medio borghese dell'italico occidentale bianchissimo, che sperava di dover parlare male solo di immigrati dalla pelle molto scura, buoni solo per spacciare droga, raccogliere pomodori a due euro o pulire bagni negli autogrill.
   In 220 giorni, ho assistito deluso alla sconfitta della pace – mi correggo, all’ennesima sconfitta della pace – perché, come primissima reazione del mondo civilizzato, seguita da tutte le altre, identiche l’una all’altra, non ho visto la nascita di alcun tavolo di trattativa urgente, alcun disperato tentativo di chiusura immediata del conflitto, alcuna corsa contro il tempo per la risoluzione tempestiva del disastro che era esploso, e quello che si stava preannunciando. Nessuna veste stracciata. 
Nessuno si è legato ai cancelli.
La motivazione è che non si può fare trattative con un pazzo come Putin.
   Già, se tutti hanno deciso che il capo di una nazione armata è pazzo, come minimo per far cessare immediatamente i conflitti e detronizzarlo, la cosa più intelligente da fare è dargli tutti addosso come cani rabbiosi.
Fare sanzioni a Putin e aiutare militarmente Zelensky, questa è stata la strategia tattica dell’Europa.
Bene.
   L’Europa sta avallando l’idea che esiste una guerra giusta, quella per difendersi.
Bene di nuovo, ma non è per questo che stavo scrivendo il post, che sono contro la guerra a tutti i costi l’avevo già scritto, e lo dico ovunque.
 
Il punto è un altro.
Oggi affrontiamo una falsa crisi energetica, stiamo vivendo l’inflazione indotta dagli squali della finanza e del mercato, e cosa riescono a partorire i geni europei?
Niente.
   La Germania semplicemente e banalmente, per esempio,  vuole mettere in campo uno scudo da 200 miliardi per calmierare i prezzi delle bollette dei propri cittadini, alla faccia di tutti; per capirci, noi quei soldi ce li sogniamo in 3 anni. La premessa della Nadef (nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza) spiega che dei 191,5 miliardi assegnati all’Italia “circa 21 saranno effettivamente spesi entro la fine di quest’anno. Restano circa 170 miliardi da spendere nei prossimi 3 anni e mezzo”, risorse che “se pienamente utilizzate” daranno “un contributo significativo alla crescita”.
   Cioè, l’Italia prevede di usare 191,5 miliardi del PNRR in 3 anni (63,83 miliardi all’anno), di “nostro” abbiamo forse un calo del debito che libererà 8-10 miliardi, mentre la Germania vuole dare ai propri cittadini 200 miliardi di auro solo questo inverno per calmierare il costo delle bollette.
   Notare che quando noi facciamo i conti, usiamo evanescenti “circa” e “se”, perfino nei documenti ufficiali, mentre gli altri tirano fuori la pecunia tintinnante senza se e senza ma.
Comunque, cittadini per i tedeschi vuol dire anche imprese, quelle che da loro diventeranno più competitive, non ci vuole un genio in economia per fare due conti e capire cosa accadrà a noi. Le nostre imprese andranno in crisi, la concorrenza della Germania sarà troppo forte, in più la gente comune in Italia non avrà soldi per consumare, non girerà moneta.
Sta già accadendo.
Wow.
   Abbiamo, però, investito parecchi soldi in armi. Purtroppo, l’Italia ha deciso di segretare la missione in Ucraina, chissà perché, quindi non sapremo mai quanto ci costa mandare armi a favore di un paese non appartenente all’Europa.
Queste cose non capisco.
 
Dunque, siamo con le pezze al culo.
Scusate, cari lettori, voi sapete bene che sono di animo gentile, ma oggi mi sento particolarmente frizzante, e proprio questa ve la voglio dire.
Siamo con le pezze al culo e sapete la notizia del giorno qual è?
Che dopo un referendum, valido o no, la Russia si è annessa quattro regioni ucraine: Donetsk, Lugansk, Kherson e Zaporizhzhia.
   Cioè, 220 giorni di bombardamenti e violenza da un lato, Zelensky ha raccolto uomini da tutta Europa chiamandoli al sacrificio estremo per la Patria, l’Europa si è incartata con la storia delle sanzioni, sempre più pesanti, sempre meno utili, la russofobia cieca dilaga ovunque, moriremo fra un po’ tutti di fame e freddo, e come risultato Putin ha fatto esattamente quello che voleva fare 220 giorni fa.
Un capolavoro di politica internazionale.
   Scusate amici, io proprio non so come scriverlo, mi sento in imbarazzo, davvero, è in questi momenti della vita che ci sarebbe bisogno di una grotta a portata di mano, per rifugiarsi e meditare molto più di quanto si fa con un po’ di sano yoga.
 
   La domanda è: non potevano mettersi attorno ad un tavolo di trattative serie 220 giorni fa, senza stragi, cannonate, sanzioni, disastri economici mondiali?
Una trattativa da 20 giorni, notti comprese intendo, tutti lì a studiare il modo di uscirne.
Putin è pazzo, non scemo. 
Si fossero presentati TUTTI i capi di stato a dire "Oh, fermo lì, spetta, parliamone tutti insieme, guerra brutta, guerra sbagliata, Zelensky vieni qua pure te, dai sediamoci", vi assicuro che ora non stavo qua a scrivere con le lacrime agli occhi e lo stomaco irrigidito.
No.
Ora siamo tutti in merda, morti ovunque, e il “pazzo” di cui sopra è molto, molto, molto più forte di prima, perché odiato da tutti e colpito da tutti, quindi ha argomenti più solidi, e questa volta reali, non più da mitomane: l’occidente ci odia.
 
Tutti hanno blaterato in nome della pace, ma hanno solo fatto solo molto rumore per nulla.

 
 
Immagine di sfondo tratta da:
RaiNews
Parole chiave del post:
#guerraucraina #pace #putin #referendum #donetsk #guerra #germania #bollette

Nessun commento: