Ruga d’espressione fra le ciglia
e chiuse di pelle sottilissime
sulla mia vista,
penso.
e chiuse di pelle sottilissime
sulla mia vista,
penso.
Ai freddi siderali e le distanze,
al moto perpetuo, calmo ed infinito
del tappeto spazio temporale;
alla luce
gioia di bimbi in festa
liberi di correre,
e di toccare tutti gli angoli della casa,
al buio,
denso come marmellata, come vischio,
nero come la notte senza fantasia.
Al silenzio,
morbida ovatta fra una materia e l’altra.
E che dire delle stelle,
e dei pianeti amanti muti senza speranza alcuna,
che le corteggiano, e le guardano,
e da loro vita traggono e forza per girare?
Oh,
mostri che van divorando luce,
e ferro e particelle d’energia,
così grandi da far tremare i polsi
navigano questo immenso mare,
Pìcari feroci e furbeschi
che saccheggiano, rapiscono, uccidono
poi
spariscono nel nulla.
Infine,
miseri, bagnaticci, putridi,
stupidi,
effimeri e minuscoli
umani,
vivono nella vita, alla vita e sulla vita di partito,
mentono ed affermano
spudoratamente,
urlano, si colorano e sorridono,
carezzano i bambini,
usano i bambini e rompono il silenzio,
rompono le proporzioni,
violentano la realtà, giocano la realtà.
Ruga d’espressione fra le ciglia
e lento respirare.
Lupo attento è orecchi tesi,
così, nuove vibrazioni da lontano giungono;
il tappeto spazio tempo si fa forte,
freddi siderali e particelle,
buio e luce,
buchi ed esplosioni:
l’odore degli umani è meno interessante.
al moto perpetuo, calmo ed infinito
del tappeto spazio temporale;
alla luce
gioia di bimbi in festa
liberi di correre,
e di toccare tutti gli angoli della casa,
al buio,
denso come marmellata, come vischio,
nero come la notte senza fantasia.
Al silenzio,
morbida ovatta fra una materia e l’altra.
E che dire delle stelle,
e dei pianeti amanti muti senza speranza alcuna,
che le corteggiano, e le guardano,
e da loro vita traggono e forza per girare?
Oh,
mostri che van divorando luce,
e ferro e particelle d’energia,
così grandi da far tremare i polsi
navigano questo immenso mare,
Pìcari feroci e furbeschi
che saccheggiano, rapiscono, uccidono
poi
spariscono nel nulla.
Infine,
miseri, bagnaticci, putridi,
stupidi,
effimeri e minuscoli
umani,
vivono nella vita, alla vita e sulla vita di partito,
mentono ed affermano
spudoratamente,
urlano, si colorano e sorridono,
carezzano i bambini,
usano i bambini e rompono il silenzio,
rompono le proporzioni,
violentano la realtà, giocano la realtà.
Ruga d’espressione fra le ciglia
e lento respirare.
Lupo attento è orecchi tesi,
così, nuove vibrazioni da lontano giungono;
il tappeto spazio tempo si fa forte,
freddi siderali e particelle,
buio e luce,
buchi ed esplosioni:
l’odore degli umani è meno interessante.
D’Izzia Roberto (05/07/2022, ore 18.05)
Parole chiave del post:
#poesia #robertodizziascrittore #attorezen #universo #luce #fotoni #galassia #galassie #spazio #stelle #politica
Nessun commento:
Posta un commento